C’è una lumaca che vive un’esistenza lenta, molto lenta, come tutte le altre sue compagne lumache. Nessuna di loro ha un nome proprio, perchè tanto non serve distinguersi nel gruppo, tutte vivono tra i sussurri accettando di essere lente, silenziose e vulnerabili. Tranne una, un po’ ribelle, che vuole capire il perchè di quella lentezza e non le sembra giusto non avere un nome.
Se non fosse stata curiosa, la lumaca senza nome ma diversa dalle altre, non sarebbe uscita dal gruppo e non avrebbe conosciuto la diversità che, in fondo, è una forma di conoscenza.
La lumaca interroga un gufo, ma per farlo, deve avvicinarsi, salire sull’albero e accorgersi che, lungo il faticoso cammino in salita, ci sono anche uno scoiattolo e un ragno. Il gufo, che solo per un attimo apre gli occhi, risponde che l’essenza delle lumache sta in quella lentezza, il peso di ciò che è stato è tutto lì, dentro quel guscio. “E a che mi serve essere così lenta?”, chiede la lumaca, ma il gufo non ha risposta, deve trovarla da sola.
La lumaca torna nel gruppo, segue le abitudini sempre identiche delle altre, ma non smette di fare domande sul perchè della lentezza, problema che ben poco appassiona le sue simili. Non le basta sapere di essere lenta perchè non salta come le cavallette e non vola come le farfalle. Ci dovrà pur essere un’identità, un perchè che giustifichi il come. Tutto ha un perchè, la pioggia, i frutti, il miele, tutto tranne la sua lentezza. Perchè essere così? E perchè nessuno oltre a lei se lo chiede? Non le resta che abbandonare il gruppo alla ricerca della verità.
Lungo il suo lento, lentissimo, viaggio di conoscenza, la lumaca incontra qualcosa, sembra un sasso su cui riposarsi a dormire e, invece, è una tartaruga. Si chiama Memoria perchè sa conservare ciò che gli umani dimenticano facilmente e sa guardare al passato per orientarsi verso il futuro. Memoria, che ha vissuto tra gli uomini, decide di chiamare la lumaca Ribelle, proprio come capita tra gli uomini quando uno fa tante domande scomode.
Assieme a Memoria, Ribelle scopre una parte di mondo mai vista e non tanto bella, quella degli uomini. Se Ribelle non fosse stata lenta, non avrebbe potuto fare quel viaggio con Memoria, non avrebbe conosciuto la paura e il turbamento di fronte al pericolo, non avrebbe trovato il coraggio di tornare nel gruppo e lottare perché anche altre lumache affrontassero un nuovo viaggio verso l’ignoto.
Luis Sepùlveda, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza (Guanda Editore 2013).

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Riccarda Dalbuoni
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