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LA RICORRENZA
Un’altra primavera per celebrare l’immaginifico Tonino

Quando si parla di Tonino, pensiamo tutti subito solo a lui, a Tonino Guerra che, oggi avrebbe compiuto 95 anni, oggi, a tre anni dalla sua morte, avvenuta nello stesso mese di marzo, il 21. Sempre a Sant’Arcangelo di Romagna, fedele alla sua terra, nonostante un lungo soggiorno a Roma e un intenso girovagare per il mondo.
Chi nasce a primavera, con la vita che sboccia, non può che andarsene a primavera.
Il mese di marzo è dunque il suo, quello dell’indimenticabile e meraviglioso Tonino, un periodo dove le iniziative in suo ricordo si svolgono da Rimini a Riccione, passando per Santarcangelo, Pennabili, San Marino e Urbino fino alla lontana, ma a lui vicina, Mosca. Tutte organizzate dall’associazione culturale a lui dedicata (www.toninoguerra.org).

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Carla Fracci

Cosi, il 12 marzo, a Rimini sono state presentate le ‘Giornate dedicate a Tonino Guerra’, che si tengono dal 13 al 31 marzo in molti luoghi, fra Romagna e Marche, organizzate tra passeggiate, cori per bambini (anche da Kiev) e bellissimi spettacoli. Con una coda, come si diceva, in Russia: una mostra dei mosaici realizzati su suoi disegni sarà inaugurata, il 23 marzo, al Museo statale Puskin di Mosca, seguiranno poi due serate dedicate dai suoi amici intellettuali, una serata alla Casa degli scrittori di Mosca, un nuovo libro di traduzioni, una mostra più grande in settembre a Solianka, mentre il Parco Hermitage progetta ‘il villaggio di uccelli e costruzione della fontana L’albero dell’acqua inventata da Tonino’. Tra le iniziative, il 15 marzo, con i sindaci della Romagna si parlerà di uno dei progetti sospesi di Tonino, il ‘Museo Letterario Diffuso’. Il 16 marzo, giorno del suo compleanno, al Teatro Sanzio di Urbino, ci sarà anche la grande Carla Fracci a danzare per lui, in uno spettacolo del coreografo russo Nicolay Androsov, con la regia del marito dell’indimenticabile e sempre eterea étoile, Beppe Menegatti. Il coreografo russo Androsov ha firmato cinque pezzi ispirati all”Albero dei pavoni’ di Tonino. Insieme alla Fracci si esibiranno Natalia Krapivina, una delle star del Balletto di Mosca (per la precisione, del teatro di Danza Stanislavsky e Nemorivich), e la bambina Emma Colombari. Fra gli ospiti, oltre al regista, anche il compositore Bruno Contini.
Carla ha firmato una nota che ricorda Tonino Guerra come “una luce autentica nel mondo della cultura italiana”.

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La piazza di Sant’Arcangelo con la fontana

Un altro dei bei progetti di Tonino, ora divenuto concreto, sarà, invece, presentato il 21 marzo a Santarcangelo: la fontana con la pigna (Tonino aveva progettato l’intervento di modifica della fontana di piazza Ganganelli a Santarcangelo, aggiungendo l’elemento decorativo della pigna e creando nuovi gradevoli giochi d’acqua).

E, sempre il 21, a Novafeltria si esibiranno al teatro comunale i bambini dell’Istituto Tonino Guerra mentre, a Pennabilli, ci sarà il concerto di Petruscianskij. Anche il Premio Nobel Dario Fo ha inviato una nota, sottolineando l’eclettismo del Maestro dalle ‘poesie sconvolgenti e semplici’, un coltivatore di frutti dimenticati, un artista che faceva ‘cose impossibili impiegando dal legno alla pietra, pezzi di ferro torti e fusi col fuoco’, compresi i ciottoli di fiume. Indimenticabile. Perché, come diceva lui, ‘ la bellezza è già una preghiera’. Dalla Romagna, dunque, alla Russia, con amore.

Dario Fo, messaggio per Tonino:

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Tonino Guerra

A Pennabilli, in provincia di Rimini, su una collina, ci stanno alberi in quantità. Tutti o quasi sono piante che danno frutti, ma non frutti comuni, piuttosto sono di un genere dimenticato e ritrovato grazie a un’idea di Tonino Guerra, aiutato da gente non comune come era lui. Lì crescono l’Azzeruolo, il Giuggiolo, la Corniola, il Biricoccolo. Pensi subito che siano frutti inventati da Tonino Guerra, uno a cui non piaceva il normale, il comune e la banalità. Il tutto ha un nome che ci fa capire quale fosse l’intento straordinario di Tonino: creare l’Orto dei frutti dimenticati. E poi la ricerca delle fonti d’acqua pura e i boschi da dove, seguendo ritmi geometrici antichi, si può proiettare la propria ombra su una meridiana composta di pietre che indicano l’ora. Mi son trovato spesso in strani luoghi della Romagna dove immancabilmente incontravo Tonino da stampatori che decoravano tele tirate a mano e poi poste sotto una pressa che imponeva a colori tratti da radici d’albero, da tuberi e da terra che produce gialli e rossi di raccontare storie impossibili. Un giorno sono entrato in un’antica fabbrica dove si costruiscono porte di legni diversi che fanno subito venire in mente bassorilievi realizzati con tratti di legno incastrati uno nell’altro con ritmi che producono composizioni cromatiche e plastiche inimmaginabili. Erano opere inventate da Tonino per clienti che amavano l’inconsueto e la magia. Tonino Guerra era considerato uno che fa cose impossibili impiegando dal legno alla pietra, pezzi di ferro torti e fusi col fuoco, e poi sapeva scegliere sassi modellati dall’acqua dei fiumi e comporre ritmi legando uno all’altro ciottoli e massi nati proprio per raccontare insieme. Poi scriveva anche poesie sconvolgenti e semplici, così che le potessero recitare soprattutto i bambini.
Il messaggio di Carla Fracci e Beppe Menegatti:
Partecipare al ricordo di una persona, scritto maiuscolo, PERSONA, come Tonino Guerra è un grande onore. Tonino Guerra è stato un grande Italiano ed è una luce autentica nel mondo della cultura Italiana. Tonino Guerra ha toccato tutti i punti della grande autentica cultura Italiana illuminandoli di autenticità. Si parlerà di un testo di alto valore poetico, di una sceneggiatura di altissimo valore che si presta ad una straordinaria rappresentazione teatrale Parole – Poesia – Musica – Canto e Danza. Lo scritto di Tonino Guerra si intitola L’Albero dei Pavoni.
Tonino stato anche uno squisito pittore. Noi a casa abbiamo un ricordo bellissimo che lui stesso ci donò a Rimini per una serata in onore e ricordo di Federico Fellini, un suo quadro-bozzetto.

Il manifesto col programma dettagliato delle iniziative in programma [vedi]

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)