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da: Circolo del Delta, Sinistra Ecologia Libertà

Il Circolo del Delta di Sinistra Ecologia Libertà, Sindaco Fabbri, coralmente le ha dato del finto tonto per come lei motiva il gigantesco avanzo di bilancio del Comune di Comacchio. Non io personalmente come maldestramente ha cercato di attribuirmi solo un organo di informazione locale, a differenza di altri. E lei ancor di più, ora. Inoltre, è la seconda volta che lei svilisce un giudizio collegiale del partito, in cui milito, qualificandolo alla stregua di una mera presa di posizione individuale. E questo non le fa onore. La prima volta fu in occasione, mesi fa, di quella sorta di ‘sbarco alleato’ svoltasi al Lido degli Estensi per proporre a Comacchio una paradisiaca ‘nuova visione del mondo’ -quella sì, preistorica- a favore del partito del mattone. Comunque sia, non ho mai sentito il bisogno di celarmi dietro un dito o di mascherarmi come lei da Napoleone in qualche carnevalata. Se questo fa di me ai suoi occhi un dinosauro, ne vado fiero! Sono stato spesso criticato per essere troppo diretto. E’ il mio tratto originario e non lo cambio certo ora. A differenza di lei, non ho mai rinnegato il mio imprinting movimentista. E non mi sono trasformato come lei, con la velocità della luce, in un novello troglodita. La sua ricostruzione della vicenda museale, poi, è totalmente falsa! Come attestato da una inconfutabile e vasta documentazione che lei e la sua squadra di Giunta dovreste conoscere. Il progetto di un Museo delle Culture Umane nel Delta del Po sarebbe obsoleto? E’ vero il contrario, come dimostra oggi la più accorta museologia internazionale. Costa troppo? La realtà purtroppo è un’altra. Si evita paradossalmente in primis a Comacchio di elevare Comacchio medesima a giusto perno di un vasto sistema museale territoriale. Di fare squadra con altre istituzioni. E di aprire con equilibrio al mecenatismo privato, come a Ravenna. Si è mentito e si mente sulle reali disponibilità di bilancio del Comune per un inqualificabile disegno: spalancare le porte del governo della cosa pubblica e della gestione dei beni comuni di Comacchio, dal Museo alle Valli, a forze speculative – queste sì fallimentari ed anacronistiche – che hanno sfigurato la costa della Città del Trepponti in un cimitero di seconde case vuote! A poteri forti corresponsabili della bolla speculativa che ha innescato la crisi economica. Chi vivrà vedrà.

Valter Zago

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