La regola del mare: perché sottoscrivo l’appello per il voto a Modonesi
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Quando la nave è in pericolo, anche se non si è condivisa la rotta, è saggio che tutti i passeggeri contribuiscano a ripristinare il giusto assetto. Sciocco e fatale – in quel frangente – è restare inerti a discutere con il comandate le scelte compiute. Poi, una volta ripristinate le condizioni di sicurezza della navigazione, si potrà a giusta ragione valutare come si debba orientare il timone…
Ho spesso criticato, in passato, Aldo Modonesi. Ma oggi Ferrara si trova a un bivio molto rischioso: cedere al semplificazionismo leghista, credere che i nostri problemi si possano risolvere con facili e vaghe ricette, alimentare uno scontro fra soggetti deboli e altri ancora più deboli finirà col creare una sempre maggiore disuguaglianza sociale: a trarne vantaggio sarà chi già si trova in una condizione privilegiata.
Ferrara per la prima volta è posta dinanzi alla prospettiva di una radicale svolta amministrativa. L’alternanza, in politica, è una sana prassi che spesso contribuisce a rendere dinamici i meccanismi gestionali ed evita il rischio di incrostazione clientelari e consociative. Ma chi oggi si candida al governo della città non offre sufficienti garanzie, né sul piano delle competenze, né tantomeno, su quello del rispetto dei diritti di tutti membri della comunità.
La linea politica della Lega, di cui Alan Fabbri è rappresentante, fa leva su parole d’ordine violente e su un modello di società divisivo, nel quale non si ricerca il confronto e l’intesa ma, al contrario, alla sana prassi del dialogo si sostituisce l’invettiva. Il risultato rischia di generare una città non accogliente né inclusiva, incapace di essere rispettosa dei diritti di tutti e tantomeno di tutelare i soggetti più deboli (anziani, malati, disoccupati…); propensa, semmai, a garantire proprio coloro che già godono di privilegi.
Per questo, a prescindere dai rilievi mossi all’attuale candidato del centrosinistra, volgo lo sguardo ad Aldo Modonesi e individuo in lui un politico in grado di tutelare i valori di civile e democratico confronto nei quali mi riconosco. Dunque, in vista del ballottaggio del 9 giugno per l’elezione del sindaco, ho sottoscritto l’appello in suo favore (diffuso oggi e pubblicato anche su Ferraraitalia) e invito a sostenerlo con il proprio voto tutti coloro che condividono queste mie valutazioni.
Sento il dovere di chiarire, per correttezza, che questa scelta – libera e individuale – impegna me solo e non coinvolge coloro che, a qualunque titolo, collaborano con la testata di cui sono direttore.
Nei prossimi giorni mi aspetto che il candidato dia ancor maggiore sostanza al proprio programma. Ottime idee, per esempio, sono state espresse e tradotte in concreti progetti da Coalizione civica e Azione civica, due dei soggetti che lo appoggiano al ballottaggio. L’obiettivo è definire strategie e linee d’azione in grado di favorire un forte rilancio della città. Spero anche che Modonesi decida di rendere preventivamente noti i nominativi dei componenti sulla sua eventuale futura Giunta, per rendere chiaro che accanto a lui opereranno i migliori e più qualificati esperti in ogni ambito proprio dell’amministrazione comunale, offrendo così preventiva garanzia ai cittadini di chi avrà cura della nostra città.

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Sergio Gessi
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani