La Regione Puglia apre la strada nella lotta contro la meningite B. Presto in arrivo il vaccino anche in Emilia-Romagna
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da: ufficio stampa Pro Format Comunicazione
L’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia annuncia l’introduzione nel Calendario vaccinale della vaccinazione anti-meningococco B: sarà la prima regione italiana, con la Basilicata, a offrire in modo attivo e gratuito il nuovo vaccino.In Emilia Romagna, dove si registrano circa 10-12 casi ogni anno di meningite meningococcica, l’introduzione del vaccino anti-meningococco B è al momento in fase di discussione. Il meningococco B è responsabile di oltre 6 casi su 10 di meningite meningococcica in Italia, particolarmente temuta da genitori e pediatri in quanto si manifesta all’improvviso in persone sane, soprattutto nei bambini nei primi mesi di età e può portare al decesso entro 24-48 ore. L’unica arma di prevenzione è la vaccinazione.
Bologna, 24 giugno 2014 – Puglia in prima fila nella lotta contro la meningite: l’Assessorato alle Politiche della Salute regionale ha annunciato che introdurrà nel Calendario vaccinale l’offerta attiva e gratuita per tutti i neonati della vaccinazione anti-meningococco B. L’offerta avverrà secondo le modalità indicate dal Board nazionale del Calendario per la Vita (SItI, FIMP, SIP, FIMMG), che ha condiviso un documento nel quale viene supportato l’inserimento del vaccino anti-meningococco B tra quelli offerti attivamente e gratuitamente a tutti i lattanti con 3 dosi nel primo anno di vita e una al compimento del dodicesimo mese del bambino.
«Di fronte a una novità di grande impatto per la salute dei cittadini come il nuovo vaccino per la meningite B non si poteva rimanere fermi – dichiara Michele Conversano, Presidente Nazionale SItI (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) – la Puglia, con la Basilicata, saranno le prime Regioni ad offrire le vaccinazioni dei 5 sierogruppi responsabili di tutte le meningiti e sepsi meningococciche circolanti».
L’Emilia Romagna potrebbe presto seguire l’esempio: «Questa notizia è sicuramente positiva – commenta Pierluigi Macini, Presidente SItI Emilia Romagna – d’altra parte sappiamo che si tratta di una vaccinazione efficace e quindi è importante che venga introdotta il prima possibile a livello nazionale. Mi auguro che presto sia inserita anche nel Piano Vaccinale Regionale dell’Emilia Romagna; al momento è in discussione. Speriamo di replicare quello che è stato fatto qualche anno fa, quando fummo i primi a introdurre il vaccino per lo pneumococco e per il meningococco C».
Secondo i dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive rilevati dal Sistema Informativo delle Malattie Infettive (SIMI)1 in Italia nel 2012 si sono verificati 132 casi di infezioni da meningococco. Si tratta però, come dimostrano studi recenti2, di dati sottostimati a causa dell’utilizzo prevalente nel nostro Paese, per l’accertamento della diagnosi, del metodo di coltura cellulare, risultato fino a 1/3 meno sensibile del metodo PCR (Polymerase Chain Reaction) utilizzato in altri Paesi europei. L’epidemiologia dei diversi sierogruppi di meningococco varia a seconda dell’area geografica: in Italia, la causa principale è rappresentata dal sierogruppo B (oltre 6 casi su 10).
«I dati della nostra Regione sono attendibili, perché abbiamo un sistema di sorveglianza molto affidabile», spiega Pierluigi Macini. «I casi registrati sono circa 10-12 ogni anno, ma dopo l’introduzione della vaccinazione la meningite da meningococco C è praticamente scomparsa nella fascia di età 0-4 anni; il nuovo vaccino potrebbe dare un ulteriore contributo».
L’infezione da meningococco è particolarmente pericolosa in quanto attacca le persone sane senza alcun segnale di preavviso e può portare al decesso entro 24-48 ore. Su dieci persone che contraggono l’infezione, circa una è destinata a morire anche se sottoposta a cure adeguate e su cinque persone che sopravvivono, una rischia di riportare devastanti disabilità permanenti. Segni e sintomi sono spesso aspecifici, rendendo difficile la corretta diagnosi negli stadi iniziali dell’infezione e limitando la possibilità di evitare le conseguenze più gravi. La conseguenza più grave, soprattutto tra i bambini colpiti entro il primo anno di vita, è la morte improvvisa, mentre l’11-19% dei pazienti che sopravvivono può andare incontro a gravi complicanze e invalidità permanenti come amputazione degli arti, sordità, ritardo mentale, paralisi e ictus.
L’unico strumento per difendersi è la profilassi vaccinale: in molti casi la progressione è così rapida che nessuna terapia antibiotica, nessun supporto rianimatorio possono fermare l’infezione. Inoltre, la profilassi vaccinale non si limita a proteggere i singoli, ma costituisce un esempio di protezione di ‘comunità’: con la vaccinazione di un grande numero di bambini si forma una sorta di barriera, che ostacola la circolazione del microrganismo infettante e protegge anche i bambini non vaccinati. Adeguate strategie vaccinali non solo possono consentire, oggi, il controllo delle malattie infettive, ma, se adeguatamente condotte, possono portare all’eradicazione della malattia.
«Siamo certi che con l’arrivo del nuovo vaccino contro il meningococco B sarà possibile raggiungere il grande obiettivo “0 casi” di meningite – commenta Amelia Vitiello, Presidente Comitato Nazionale contro la Meningite – è fondamentale, però, che le Istituzioni si impegnino per rendere il vaccino disponibile a tutti: ci auspichiamo perciò che le altre Regioni seguano quanto prima l’esempio virtuoso della Puglia». L’unica altra Regione, oltre la Puglia, ad aver deliberato l’inserimento della vaccinazione anti-meningococco B nel Calendario vaccinale è la ‘vicina’ Basilicata.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani