La Regione Emilia-Romagna leader in Europa nel campo della ricerca e innovazione contro i cambiamenti climatici.
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Da: Regione Emilia Romagna
L’assessore Caselli: “Primi con 93 progetti sugli 800 totali nella Ue. Continueremo su questa strada con i bandi in uscita a gennaio”
Presentata alla Commissione europea di Bruxelles l’esperienza dei Gruppi operativi, partnership tra imprese agricole e centri di ricerca per la messa a punto di buone pratiche agronomiche per contrastare gli effetti negativi degli eventi atmosferici estremi
Bologna – Dal risparmio di acqua per l’irrigazione dei campi all’ ottimizzazione dell’utilizzo dei fertilizzanti, passando per la messa a punto di nuovi metodi per la conservazione e il miglioramento della fertilità dei terreni e la riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera causate dagli allevamenti.
La Regione Emilia-Romagna è in prima linea in ambito nazionale ed europeo nelle politiche per la prevenzione e il contrasto degli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Lo documenta uno studio dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna che ha analizzato il contributo in termini di pratiche agricole innovative per l’adattamento e la mitigazione dell’impatto negativo degli eventi atmosferici estremi (siccità, ondate di calore, alluvioni, ecc.) fornito dai Gruppi operativi, partnership tra imprese agricole ed enti di ricerca che fanno parte della rete del Partenariato europeo per l’innovazione.
L’indagine dell’Ibimet-Cnr di Bologna
L’indagine, presentata in occasione di un incontro a Bruxelles tra una delegazione guidata dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, e un gruppo di tecnici e funzionari della competente Direzione generale della Commissione europea, ha preso in esame i progetti – 66 su un totale di 93 – sviluppati dai Gruppi operativi sorti in Emilia-Romagna che hanno come scopo la ricerca e la sperimentazione di metodi e tecniche innovative per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici in agricoltura, tutt’uno con la sostenibilità delle produzioni.
“L’innovazione- ha sottolineato l’assessore Caselli – è la chiave di volta per affrontare i drammatici effetti del cambiamento climatico che minaccia le nostre produzioni di qualità e per vincere le altre sfide del futuro. Non a caso abbiamo stanziato 50 milioni di euro per l’intera durata del nostro Psr, Programma di sviluppo rurale 2014-2020, a favore di progetti di ricerca e innovazione, l’importo più alto tra le regioni italiane ed europee. Nei giorni in cui si svolge in Polonia la Cop24, la conferenza mondiale sul clima, siamo venuti a Bruxelles per presentare le pratiche agricole innovative per contrastare il cambiamento climatico sviluppate dai Gruppi operativi che abbiamo finanziato con il Psr. Stanno arrivando al traguardo i progetti finanziati con i primi bandi: l’obiettivo ora è mettere in valore e diffondere i risultati a livello regionale, nazionale ed europeo. Proprio per questo abbiamo colto l’occasione per invitare il responsabile della Commissione europea per il Partenariato europeo per l’innovazione, Alberto D’Avino, a una conferenza che intendiamo organizzare a Bologna a inizio 2019 per presentare i risultati dei nostri progetti”.
I progetti di innovazione
Dei 66 progetti dedicati ai temi dell’ambiente e del clima, per un contributo economico complessivo da parte della Regione di 14 milioni di euro, 13 riguardano il miglioramento dell’efficienza nell’utilizzo dell’acqua, 14 il sequestro del carbonio e il miglioramento della fertilità dei suoli, altrettanti le pratiche sostenibili per il controllo di malattie e parassiti delle colture, 10 l’uso ottimale dei fertilizzanti per la tutela della risorsa idrica, 4 il benessere degli animali, 2 la gestione del rischio di eventi estremi e ben 31 la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Alcuni dei progetti affrontano due o più tematiche alla volta.
Sono numeri che non hanno riscontro in un nessun’altra Regione, tenuto conto che in Italia, come documentato da una specifica indagine targata Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), il numero complessivo di Gruppi operativi attivati è di 150. Ciò dà la misura dell’impegno della Regione Emilia-Romagna per quanto riguarda l’innovazione in campo agricolo.
Altri 51 progetti-pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie sono stati finanziati nel 2018 nell’ambito dei progetti di filiera, per un contributo pubblico di 7,6 milioni di euro e un investimento complessivo di quasi 11 milioni di euro, considerando anche la quota di cofinanziamento da parte delle aziende agricole.
Entro la fine dell’anno saranno inoltre aperti due nuovi bandi che metteranno a disposizione altri 5 milioni di euro per progetti di innovazione nel campo della forestazione e dell’organizzazione dei processi produttivi.
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