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Ne ha di storia da raccontare questa quercia monumentale situata a Ficarolo, un piccolo e glorioso paese sulle sponde del grande Po. Con i suoi duecento anni e più di vita e con un fusto di oltre 6 metri di diametro, era già  grande, ferma al suo posto, durante la Prima Guerra Mondiale iniziata il 28 luglio 1914. Era solo una pianta bambina, ma forse ha visto nascere i Moti rivoluzionali del 1820/21 ed è rimasta testimone del rincorrersi delle generazioni e della storia: la Grande Storia, quella fatta di eroi, di battaglie, di sciagure,  ma soprattutto le tante piccole storie, le brevi vite degli uomini e delle donne che hanno trovato riposo sotto la sua grande chioma.

Per fortuna non è  stata la follia dell’ uomo a insidiarla, come succede invece nella famosa poesia del Pascoli La quercia caduta. L’11 luglio del 2020, meno di un mese fa, la furia del vento ha spezzato buona parte dei suoi rami principali. Ma la grande quercia, pur colpita al cuore, non è morta. Resiste ancora l’enorme tronco alto 16 metri con sopra una piccola effige religiosa, e un unico ramo ancora verde: vivo!
La quercia, pur ferita a morte, questo silenzioso testimone del tempo, ancora accompagnerà i nostri giorni a venire.
Ho scattato le foto che qui vedete, alcune anche dolorose e drammatiche, per testimoniare questo evento e perché la Grande Quercia non scolori nella nostra memoria.





Cover e foto nel testo di Valerio Pazzi

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Valerio Pazzi

Insieme alla pittura, la fotografia è sempre stata la sua passione, fin da piccolo. Prima era la pellicola, oggi è il digitale. Con la sua macchina fotografica, attualmente è impegnato nel raccontare la città di Ferrara partecipando agli eventi e raccontandoli. Ama immortalare natura e paesaggi. Ha preso parte attiva, recentemente, al documentario sulla Straferrara e al film Madre Terra. Non ha intenzione di fermarsi …. http://www.pazziperlarte.altervista.org


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it