Quella del due novembre non è una notte come le altre. In questo giorno si lascia il razionale da parte. È il giorno dove le candele illuminano il sentiero a chi non è più di questo mondo. Il giorno della preghiera, degli antichi riti, della fiamma, dei tre segni della croce, dello specchio coperto, dell’acqua che si trasforma in sangue se usata non correttamente. È il giorno dei morti che si fanno vicini. È la notte con le loro processioni. Il momento nel quale i più coraggiosi vedranno l’incedere di chi fu, nell’acqua del bacile messa vicino alle finestre. La notte del riflesso nel buio. Delle ombre che si muovono. Delle chiese lasciate aperte. Dei cimiteri che si illuminano. La morte, in questo giorno, torna ad essere una questione della vita.
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Jonatas Di Sabato
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