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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Sette e trenta di domenica. Un sole pallido conferma quanto percepito durante la notte: è caldo. Un cielo grigio di una nuvola continua mi informa che l’umidità è molto alta. Ci vuole una bella passeggiata sulle mura di Ferrara. Non mi aspettavo che tanta gente avesse avuto la mia stessa idea. Tante persone che camminano, che corrono. Persone anziane che camminano perché così ha consigliato il dottore; alcuni accompagnati dalla moglie (perché in genere sono gli uomini che hanno problemi di cuore). Qualche ragazzo che corre veloce per contrastare le gioie della serata del sabato. Qualche signore di una certa età che cammina a passo svelto o addirittura corre, sudando per farmi invidia. Un gruppo di neri palestrati che corrono a ritmo di musica e per darsi il tempo cantano un ritmo ripetuto. Qualche ragazza, giovane e sportiva, che corre da sola, guardando dritto d’avanti a sé, ascoltando musica sull’ipod. Qualche signore che una pancetta prominente ricorda loro di far moto e bruciare grassi. Qualche signora (con il rossetto) che si ricorda che una volta era una bella donna. Qualche sportivo che si prepara per la prossima maratona. Tanta gente. Non conosco nessuno, ma sono ferraresi che amano la loro città, lo sento. Siamo fortunati ad avere le mura.
In fondo, dalla farmacia, l’appuntamento di quelli che fanno un bel giro in bicicletta; tutti con maglie aderenti e colorate da improbabili sponsor. Passo al sottomura e incontro molta meno gente; un tempo era l’area di sgambamento cani, ma le normative ora lo impediscono (le leggi spesso tolgono, non migliorano). Qualche bicicletta, qualche camminata dolce. Mi guardo dal basso le mura e vorrei che mi parlassero, raccontandomi la loro storia, ma trovo solo un cartello che mi avvisa di stare lontano per caduta mattoni. Un tuono mi informa che è meglio rientrare. Aumento il passo e il mio cane mi guarda perplesso.
Otto e trenta, comincia a piovere. Lo sapevo. Mi bagno un poco, ma sono felice di questa esperienza sportiva. Credo la farò ancora e se avete condiviso questi miei pensieri, se mi incontrate, fatemi un sorriso di consenso, se invece non condividete fatemi un pernacchia; in entrambi i casi mi aiutate a continuare a camminare, mi fa bene.

(La foto è di Aldo Gessi)

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it