Da ufficio stampa Cronaca Comune
‘M’illumino di meno’: anche a Ferrara si riducono le luci e si parla di stili di vita sostenibili
22-02-2018
Venerdì 23 febbraio 2018 torna l’appuntamento con “M’illumino di meno”, la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili ideata dalla trasmissione Caterpillar di RaiRadio2. Il tema della quattordicesima edizione della campagna di sensibilizzazione è dedicato alla bellezza del camminare e dello stare “Con i piedi per terra”: andare a piedi come gesto di rispetto per l’ambiente e della Terra che sta sotto i nostri piedi, che a volte dimentichiamo e calpestiamo, indifferenti al suo futuro che è anche il nostro.
Il Comune di Ferrara, con il coordinamento del Centro Idea, testimonierà il proprio supporto all’iniziativa, rendendo visibile la propria attenzione al tema della sostenibilità con lo spegnimento simbolico di alcuni monumenti del centro storico. Dalle 18,30 alle 20,00 del 23 febbraio sarà spento l’impianto di illuminazione artistica di piazza XXIV Maggio (illuminazione dell’acquedotto monumentale, ad eccezione delle luci funzionali all’ingresso della struttura); l’illuminazione di corso Martiri della Libertà e piazza Trento Trieste, che comprende la facciata e la fiancata del Duomo, come pure il campanile e la Torre della Vittoria. Oltre a questi, sarà sospesa anche l’illuminazione artistica delle Mura, ad eccezione di via Bacchelli.
Tutti possono partecipare alla giornata del risparmio energetico registrandosi in questa mappa
Gli organizzatori vogliono simbolicamente raggiungere la luna a piedi: sono 555 milioni di passi e c’è bisogno dell’aiuto di tutti! Potete inserire il numero totale di passi che vi impegnate a fare in questo contapassi digitale.
Consulta il decalogo di M’illumino di meno.
Maggiori dettagli sull’iniziativa alle pagine web di: Centro Idea e Caterpillar
(Comunicazione a cura del Centro Idea del Comune di Ferrara)
Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 26 febbraio
22-02-2018
Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 26 febbraio alle 15.15 nella residenza municipale. La seduta – con modalità definite nel corso della Conferenza dei presidenti dei Gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – sarà dedicata alla trattazione di due Interrogazioni a risposta immediata/question time (a cura dei consiglieri Fornasini-FI e Turri/Calò-PD) e di cinque Delibere (illustrate dagli assessori alla Cultura/Turismo/Giovani Massimo Maisto, alla Contabilità/Bilancio Luca Vaccari e all’Urbanistica Roberta Fusari).
>> Come di consueto prevista la diretta audio video dell’intera seduta di Consiglio comunale sulla pagina internet del servizio ConsiglioWeb all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472.
Questo il calendario dei lavori:
QUESTION TIME
>> PG 20676 – Interrogazione del consigliere Fornasini (FI) su diritto delle donne islamiche a non indossare il velo. Risponderà l’assessore Massimo Maisto.
>> PG 21797 – Interrogazione dei consiglieri Turri/Calò (PD) su raccolta rifiuti organici. Risponderà l’assessora Caterina Ferri.
DELIBERE
Assessore alla Cultura/Turismo/Giovani Massimo Maisto
>> PG 146766/17 – Accordo in materia di politiche giovanili Geco 6: attuazione dell’intervento Youngercard – approvazione della convenzione tra la Regione E.R. e il Comune di Ferrara
Assessore alla Contabilità/Bilancio Luca Vaccari
>> PG 7621/18 – Riconoscimento di legittimità di debito fuori Bilancio (art. 194 del D.Lgs. n. 267/2000) a seguito della sentenza n. 372/02/17 della Commissione Tributaria Provinciale di Ferrara – controversia Comune di Ferrara/Sinteco Holding srl in liquidazione e concordato preventivo.
Assessora all’Urbanistica Roberta Fusari
>> PG 19516/18 – Autorizzazione al rilascio di permesso di costruire in deroga alle norme del RUE Vigente richiesto in data 16/11/2017 – PG 139969 – PR 3420 dal Sig. Mattioli Walter, legale rappresentante della Soc. SPAL 2013 Srl per lavori di copertura di un campo di calcetto con struttura metallica e nuova costruzione di un edificio in prefabbricato metallico per servizi e spogliatoi presso il Centro Sportivo SPAL sito in Ferrara, via Copparo, 142
>> PG 20393/18 – Autorizzazione al rilascio di permesso di costruire in deroga PG 141232 del 20/11/2017 presentato in data 21/11/2017 dalla Soc. Metropark SpA per la realizzazione di un nuovo parcheggio a servizio della stazione ferroviaria di Ferrara in via San Giacomo, ai sensi dell’art. 31 del RUE vigente e dell’art. 20 L.R. 15/2013
>> PG 20534/18 – Assenso preliminare alla proposta di Accordo di Programma tra la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Ferrara ed il Comune di Ferrara, ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs. n. 267/2000 e degli artt. 4 e 60 della L.R. n. 24/2017 per la costruzione della nuova sede del centro unificato per l’emergenza della Protezione Civile Regionale a Ferrara
All’opera per cancellare i segni del tempo dal volto di piazza Ariostea
22-02-2018
Si svilupperà su tre distinti filoni d’intervento l’opera di restauro e riqualificazione destinata a ridare lustro alla piazza Ariostea di Ferrara. Al via nei prossimi giorni, a cura dell’Amministrazione comunale, l’opera avrà infatti come principali obiettivi il rifacimento della pubblica illuminazione, il restauro della colonna e del monumento a Ludovico Ariosto, e la riqualificazione di gradonate, pavimentazioni e verde, per una spesa complessiva di 1.640.000 euro finanziata per la quota di 1.500.000 euro con fondi del progetto ‘Ducato Estense’ (Piano stralcio “Cultura e Turismo” del Fondo per lo Sviluppo e la coesione 2014-2020) e per la quota restante con fondi comunali.
Tutti i dettagli dell’intervento sono stati illustrati stamani in conferenza stampa dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e dall’assessore comunale ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, assieme ai tecnici del Servizio Infrastrutture, Mobilità e Traffico del Comune di Ferrara Antonio Parenti, Mary Minotti, Angela Ghiglione e Tiziana Coletta.
I primi interventi a partire, già nei prossimi giorni, saranno quelli per il rifacimento della pubblica illuminazione, che avranno una durata complessiva di circa sei mesi e riguarderanno inizialmente la piazza vera e propria, per poi estendersi anche a corso Porta Mare (tra piazza Ariostea e via Rampari di San Rocco), via delle Erbe, via Folegno e via Cortile (spesa complessiva 370.000 euro).
Dopo le manifestazioni del Palio inizieranno invece i lavori di restauro della colonna e della statua di Ludovico Ariosto che richiederanno una spesa di 290.000 euro di cui 140.000 stanziati dal Comune in aggiunta ai 150.000 del Ducato Estense, con l’intento di rendere l’intervento il più completo e duraturo possibile. La statua, di circa quattro metri d’altezza, sarà portata a terra e i lavori di restauro saranno eseguiti nella piazza stessa. La durata è stimata fra i quattro e i sei mesi.
L’intervento più consistente, ossia quello di riqualificazione di gradonate, pavimentazioni e verde, prenderà invece il via nel prossimo autunno, per una spesa di 980.000 euro. La scelta, come spiegato dai tecnici, è stata quella di cercare di conservare il più possibile l’immagine attuale della piazza, rispettando la natura e la funzione che ha assunto in questi anni, come piazza verde nel centro storico della città.
LA SCHEDA TECNICA a cura del Servizio Infrastrutture, Mobilità e Traffico del Comune di Ferrara
INTERVENTO DI RESTAURO E RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA ARIOSTEA A FERRARA
Piazza Ariostea è il punto centrale dell’addizione voluta da Ercole I d’Este a partire dal 1492 per urbanizzare un’ampia area a nord della città medioevale. La Piazza Nuova, come anticamente si chiamava, nasce con l’intento urbanistico di dotare la città nuova di un suo punto di aggregazione autonomo, una “nuova piazza del mercato”, alternativa alla piazza vecchia lungo il fianco della Cattedrale.
Nel 1933, per disporre di un luogo adatto agli spettacoli di massa all’aperto, l’unico piano rettangolare della piazza venne scavato di circa due metri realizzando un anello centrale ribassato e una scarpata perimetrale sagomata in cinque gradonate erbose definite da bordi di cemento, ottenendo la forma ad anfiteatro che ha tuttora.
Oggi la piazza necessita di un complessivo restauro e di opere di riqualificazione che sono state suddivise in tre distinti interventi:
1) opere di pubblica illuminazione,
2) opere di restauro specialistiche della colonna e del monumento a Ludovico Ariosto,
3) opere generali di riqualificazione delle gradonate, delle pavimentazioni e opere a verde
– OPERE DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
Il progetto delle opere di illuminazione ha importo pari a 370.000 euro, è stato sviluppato dal personale tecnico del Servizio Infrastrutture e Mobilità e ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio. Si inserisce nell’ambito dei lavori di ammodernamento ed efficientamento della rete di pubblica illuminazione cittadina previsti dall’Amministrazione Comunale con il PRIC (Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale).
I lavori, che avranno inizio questa settimana e per i quali si prevede una durata di 180 giorni, sono stati aggiudicati all’associazione temporanea di imprese costituita dalla ditta Sgargi Impianti Bologna e dalla Euroscavi di Badia Polesine (RO).
Oltre a piazza Ariostea, saranno interessate dall’intervento: corso Porta Mare nel tratto compreso tra piazza Ariostea e via Rampari di San Rocco, via delle Erbe, via Folegno e via Cortile.
Gli interventi riguardano impianti di pubblica illuminazione esistenti, alimentati in serie dalla cabina di Via Fossato di Mortara, e interesseranno complessivamente 87 punti luce di vecchia realizzazione, non adeguati alle attuali normative e Leggi in materia di sicurezza, risparmio energetico e inquinamento luminoso.
I nuovi impianti saranno realizzati nel pieno rispetto delle norme e Leggi in materia di pubblica illuminazione, con particolare attenzione al risparmio energetico, alla facilità di manutenzione delle nuove apparecchiature installate e al rispetto della Legge sull’inquinamento luminoso.
Nello sviluppo progettuale dei nuovi impianti e nella relativa scelta dei componenti da utilizzare si è tenuto conto di molteplici fattori:
-la necessità di realizzare impianti conformi alle attuali leggi e norme in materia di risparmio energetico ed inquinamento luminoso;
-la facilità di manutenzione delle apparecchiature;
-la necessità di integrare i nuovi impianti alla configurazione storica del contesto in cui verranno installati.
Queste valutazioni sono state effettuate in collaborazione con i tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali, per l’aspetto storico, e ai tecnici dell’Ente gestore degli impianti per la futura gestione e manutenzione degli stessi.
La tipologia dei nuovi impianti sarà diversa a seconda del tipo di strada.
L’anello di piazza Ariostea sarà illuminato con apparecchi illuminanti per arredo urbano dotati di moduli Led da 58W, 99W e 133W, installati su pali di tipo conico verniciati, trafilati, curvati, con altezza pari a 8m. fuori terra. Una parte dei pali sarà di tipo “doppio”, in modo da realizzare sia l’illuminazione dell’anello della piazza, sia l’illuminazione della strada adiacente. I pali doppi saranno completati con piastra metallica di raccordo con inciso lo stemma comunale. Il disegno dei pali è stato eseguito appositamente per il contesto della piazza Ariostea.
L’illuminazione delle strade intorno all’anello sarà completata con apparecchi illuminanti installati sulle mensole storiche esistenti restaurate. Gli apparecchi saranno dotati di moduli Led da 39W e 53W.
Per i portici di via Palestro e del convento è previsto il restauro delle lanterne esistenti, che saranno cablate con piastra Led da 39W. Per permettere il restauro delle lanterne esistenti saranno provvisoriamente installati proiettori industriali forniti dall’amministrazione.
L’illuminazione di corso Porta Mare sarà realizzata con apparecchi illuminanti per arredo urbano dotati di moduli Led da 99W, installati su pali di tipo conico verniciati, trafilati, curvati, con altezza pari a 8 m. fuori terra.
L’illuminazione di via Erbe e via Folegno sarà realizzata con apparecchi illuminanti dotati di moduli Led da 39W, installati su mensola decorativa.
Tutti gli apparecchi di illuminazione saranno dotati di lampade a Led di diversa potenza, ad alta efficienza luminosa, con temperatura di colore pari a 3000°K, particolarmente adatta per le zone di aggregazione e le aree del centro storico, dotati di sistema di dimmerazione per la riduzione dell’intensità luminosa nelle ore centrali della notte. Gli apparecchi saranno rispondenti a quanto prescritto dalla Legge Regionale n.19 del 29/09/2003, del DGR 1732 del 12/11/2015 , e dai nuovi CAM in materia di pubblica illuminazione.
Il nuovo impianto garantirà, grazie ad un adeguato livello di illuminamento, all’elevata resa cromatica delle sorgenti a Led e ad una accurata scelta delle ottiche, un’ottima illuminazione della figura favorendo la percezione di sicurezza della zona. Nonostante l’aumento del livello di illuminamento, l’utilizzo di apparecchi Led di ultima generazione permetterà un risparmio energetico pari a circa il 50% rispetto al vecchio impianto.
Il rifacimento dell’impianto prevederà, oltre alla realizzazione dei nuovi punti luce, il totale rifacimento dei quadri elettrici di alimentazione, delle linee di alimentazione e l’esecuzione di tutte le opere civili quali scavi, plinti, pozzetti, ripristini del manto stradale, nonché la rimozione di tutta l’impiantistica esistente.
– OPERE DI RESTAURO SPECIALISTICO DELLA COLONNA E DEL MONUMENTO A LUDOVICO ARIOSTO
Il progetto per il restauro della colonna e del monumento a Ludovico Ariosto è stato affidato all’arch. Benedetta Caglioti e all’ing. Claudio Modena tecnici specializzati in opere di restauro architettonico, che completeranno il loro incarico entro il prossimo mese di marzo. L’opera avrà un costo complessivo di 290.000 euro di cui 150.000, finanziati nell’ambito dell’intervento “Ducato Estense” (per la parte rimanente è in corso una variazione di bilancio).
Il progetto di restauro del monumento si propone di sottolineare l’importanza di seguire, nella prassi operativa, una metodologia che assegna un ruolo determinante alla conoscenza, intesa come analisi critica di processi trasformativi che hanno caratterizzato e definito l’opera nella sua consistenza figurativa e materiale e nel rapporto con il contesto urbano.
Il Duca Ercole I d’Este (1471-1505) nel 1492 mise in opera l’ampio progetto di espansione urbana della città di Ferrara nota come Addizione Erculea. All’interno del nuovo impianto urbanistico si realizzò la “Piazza Nuova” (oggi Piazza Ariostea) dove il Duca progettò di erigere due grandi colonne sulle quali porre la propria statua equestre. Nel 1499 uno dei due blocchi di pietra, trasportati dalle cave di Verona, si perse in acqua ed il secondo, sbozzato, giunse nella piazza dove rimase abbandonato fino al 1675, come si evince dalle cartografie storiche.
In questa data venne eretta la colonna, scolpiti i rami di quercia sul fusto, terminato il capitello, e nel giugno dello stesso anno, posta la statua del Pontefice Alessandro VII (1655-1667). Dal 1796 al 1814 in cima alla colonna si succedettero diverse statue in conseguenza dell’alternarsi delle invasioni francesi ed austriache. Nel 1833 il Comune di Ferrara decise di porre al di sopra della colonna la statua di Ludovico Ariosto e la piazza assunse il nome odierno di piazza Ariostea.
Nel corso del XIX secolo si sono susseguiti lavori di manutenzione, compresi interventi di rafforzamento strutturale.
Nel 1935, al fine di adeguare la piazza alle manifestazioni delle corse del Palio, si decise di modificarne l’assetto secondo il progetto dell’ingegnere Girolamo Savonuzzi. Venne abbassato il piano della Piazza e durante gli scavi furono messe in luce le fondazioni del Monumento, rivestite con lastroni di pietra e trasformate nei primi due gradoni ad oggi visibili.
La conoscenza storico-critica è stata il punto di partenza imprescindibile nell’elaborazione del progetto di restauro del Monumento a Ludovico Ariosto, dove gli interventi proposti si sostanziano nella storia.
La prima fase del progetto di restauro, infatti, ha previsto contemporaneamente l’analisi delle fonti indirette attraverso la ricerca storica realizzata, da una parte, mediante la lettura della bibliografia edita, della cartografia ed iconografia e, dall’altra, attraverso la ricerca inedita presso gli Archivi di Stato, Comunali e della Soprintendenza, rendendo possibile comprendere la storia della costruzione, dei restauri ed effettuare una lettura metrologica e proporzionale del Monumento.
Nella seconda fase, svolta contemporaneamente alla prima, si è avviato il ‘Cantiere della Conoscenza’, con l’obbiettivo di studiare l’opera nel suo complesso secondo un percorso critico di progressivo avvicinamento al monumento, diretto dai professionisti incaricati congiuntamente ai tecnici comunali che, mediante l’utilizzo di piattaforma mobile, ha permesso sopralluoghi ravvicinati ed ha portato alla definizione di:
– un rilievo fotogrammetrico ed architettonico;
– indagini specialistiche di caratterizzazione dinamica, analisi diagnostiche mediante video-endoscopie, georadar ed ultrasuoni per la comprensione delle parti strutturali;
– indagini volte alla definizione delle differenti tipologie dei materiali lapidei e delle finiture rilevate sulle superfici.
Da tali indagini eseguite e dai sopralluoghi effettuati si è osservato come i problemi maggiori siano relativi alle parti metalliche a seguito della loro ossidazione e della incompatibilità tra diverse fasi di intervento. In particolare si osservano due tipologie di metalli utilizzati come tecnica di rinforzo: l’acciaio normale, utilizzato in epoche passate e l’acciaio inossidabile usato negli interventi più recenti. La connessione tra questi provoca l’effetto di ossidazione catodica che accelera ed amplifica i fenomeni di erosione sull’acciaio tradizionale. L’effetto di espansione che provoca la fessurazione o la rottura della pietra si osserva in molte porzioni del Monumento. Questi meccanismi di danno, innescati dall’ossidazione dei metalli, costituiscono dal punto di vista strutturale il problema più significativo.
Lo studio interdisciplinare condotto durante questa fase preliminare e la lettura incrociata con le risultanze dell’indagine storica ha consentito di approdare alla terza fase del progetto di restauro definendo il rilievo del quadro fessurativo, l’analisi del degrado sia strutturale che superficiale e le tipologie di lavorazione da ricondurre ad una visione progettuale che cerca di comprendere i valori di attualità e di totalità sia materiale che di immagine.
In questa terza fase, fondamentale è stata l’azione sinergica tra i professionisti incaricati, i tecnici comunali e i funzionari degli organi di tutela; le diverse competenze sono state organizzate in un percorso comune impegnato a garantire un intervento consapevole, metodologicamente rigoroso, compatibile con le caratteristiche ed il valore riconosciuto al monumento, congruente con i principi e i metodi adottati per i beni appartenenti al patrimonio culturale.
La statua di Ludovico Ariosto, come è stato possibile evincere dalla ricerca storica, è visivamente composta in due parti che non mostrano particolari segni di distacco ma un degrado superficiale consistente definito da depositi compatti, patina biologica ed erosione del materiale lapideo. I danni strutturali osservati si concentrano nella parte della base dove in prossimità del mantello si è creata una lesione di distacco dovuta alla posizione avanzata del baricentro della statua nella zona del busto. Questo posizionamento avanzato del busto comporta un possibile squilibrio della statua comprimendo la zona dei piedi. Per risolvere questa vulnerabilità, dal punto di vista progettuale, si è previsto di realizzare la superficie del podio sul quale poggia la statua leggermente inclinata al fine di centrare il baricentro. Vista la significativa altezza della statua, per ottenere questo è sufficiente una lieve inclinazione, difficilmente osservabile ad occhio nudo e quindi ininfluente dal punto di vista estetico.
La zona del podio, frapposta tra la statua ed il capitello, non è composta da un monolite ma da più elementi che costituiscono una muratura a blocchi lapidei squadrati che a seguito del degrado dei giunti si sono via via sconnessi. Probabilmente con lo scopo di rinforzare i vari elementi era stata inserita una nuova cerchiatura metallica esterna in acciaio inossidabile, saldata agli elementi metallici interni, che hanno accelerato il fenomeno dell’ossidazione. Analizzando le fessure aperte nel podio si può osservare un’apertura della lesione con conseguente inclinazione della parte superiore dello stesso e della statua. Il fenomeno può essere ricondotto all’effetto spingente del metallo ossidato internamente, in particolare in corrispondenza dell’ancoraggio interno che ha provocato l’apertura della discontinuità tra i giunti.
Valutati tali fenomeni di degrado e considerata la posizione a quota elevata dell’elemento, anche per motivi di sicurezza, si è ritenuto opportuno, in accordo con gli organi di tutela competenti, proporre la sostituzione con un nuovo elemento lapideo avente la stessa forma e proporzione. Ai fini della esigibilità complessiva del Monumento si ritiene opportuno che il nuovo elemento non sia distinguibile per materiale e forma, ma che sia correttamente integrato.
Il capitello si presenta formato da una serie di quattro rocchi sovrapposti e poggianti sul fusto monolitico. I diversi rocchi si osservano analizzando le discontinuità ed i giunti di malta che percorrono tutto l’elemento. Questi rocchi sono in alcuni punti distaccati con fessure nell’ordine del centimetro che possono essere associate alla perdita di materiale legante, quale ad esempio la malta, o frutto di allargamenti dovuti all’espansione del metallo presente all’interno dell’elemento.
Il progetto di restauro relativamente al capitello prevede la rimozione degli elementi metallici interni; il consolidamento delle volute in maniera più efficace rispetto all’attuale cerchiatura che non ne previene il distacco; linserimento di barre interne in acciaio inossidabile ancorate direttamente al fusto monolitico che attraversano sia il capitello che il podio e che tengano saldi i vari rocchi sfruttando in maniera efficace le superfici scabre tra gli stessi e prevenendone quindi lo scorrimento.
Le indagini eseguite nella fase della conoscenza con il georadar hanno evidenziato la probabile rottura su un piano inclinato del fusto che lo divide potenzialmente in due porzioni. Al fine di rendere meno invasivo questo intervento si è ideata una soluzione con funi metalliche, che saranno inserite all’interno delle scanalature esistenti e successivamente stuccate.
A livello di basamento si sono riscontrati dei significativi livelli di degrado delle grappe metalliche che uniscono gli elementi lapidei di rivestimento. Oltre al restauro degli elementi lapidei e al loro trattamento superficiale si opererà alla sostituzione delle grappe metalliche ossidate mediante l’asportazione delle attuali e la pulitura con consolidamento degli incassi nella pietra. Si inseriranno poi nuove grappe che verranno connesse alla pietra mediante la colatura di piombo fuso.
Il progetto di restauro prevede interventi sulle superfici architettoniche, connessi principalmente agli interventi strutturali, e risponde operativamente sia alle caratteristiche della materia, al suo stato di conservazione e/o forma di degrado, sia all’istanza estetica.
Nello specifico i fenomeni di degrado rilevati sono depositi superficiali incoerenti e compatti, colature, erosione, degrado differenziale, fratture, distacchi, lesioni e scagliature, patina biologica e vegetazione infestante, presenza di integrazioni e stuccature incongrue, degrado antropico. Le scelte progettuali prevedono azioni di preconsolidamento, puliture definite in base alle caratteristiche proprie del materiale lapideo e del degrado presente, consolidamento, rimozione degli interventi incongrui, reintegrazioni con malte espressamente formulate sulla base delle analisi di laboratorio consentendo la formulazione di impasti studiati caso per caso in funzione delle finalità di impiego e trattamenti di protezione finale. Risulta necessario il corretto ruscellamento delle acque meteoriche dalla sommità della statua al piedistallo della colonna, considerata la sua completa esposizione agli eventi atmosferici e all’inquinamento. In fase preliminare si è osservato che la lastra in piombo presente al di sopra del capitello si trova in uno stato di avanzato degrado, completamente ossidata e, in estese porzioni, sollevata dalla superficie inadatta dunque svolgere la sua funzione di corretto deflusso delle acque meteoriche. Si è proposta quindi la rimozione delle lastre e la messa in opera di nuove in piombo.
Gli interventi previsti, descritti in apposite schede di lavorazione, seguono i principî propri della disciplina del restauro: minimo intervento, compatibilità, reversibilità, distinguibilità, autenticità e si pongono come obiettivo l’unitarietà d’immagine e la conseguente esigibilità complessiva del Monumento.
– RIQUALIFICAZIONE DI GRADONATE, PAVIMENTAZIONI E VERDE
Il progetto generale di riqualificazione delle gradonate, delle pavimentazioni e delle opere a verde è in corso di elaborazione da parte dei tecnici dell’Unità Operativa Interventi Straordinari del Servizio Infrastrutture e Mobilità del Comune. Il costo dell’opera sarà di 980.000 euro e costituisce la parte più consistente dell’intervento complessivo. Si prevede che il progetto venga completato entro il prossimo mese di maggio e che i lavori si svolgano in circa otto mesi a partire dall’autunno 2018.
L’obiettivo del progetto è riqualificare l’invaso conservando la sua attuale conformazione ad anfiteatro, assunta negli anni trenta del secolo scorso. Si ricorda infatti che nel 1935 la piazza subì una sostanziale modifica su progetto dell’ing. Savonuzzi: l’intera area di sviluppo fu scavata, fu realizzato l’anello centrale ribassato di circa due metri e le scarpate perimetrali articolate in cinque gradonate erbose definite da bordi di cemento.
Nel tempo la crescita degli alberi perimetrali e la patina di muschi e licheni che si è sviluppata sui bordi delimitanti i gradoni e sui muri di contenimento delle rampe di accesso hanno conferito alla piazza un’immagine di oasi verde, giardino protetto all’interno del traffico della città, accrescendo il fascino di questo luogo.
A distanza di tanti anni ed a fronte dell’assenza di sostanziali interventi di recupero dello spazio è apparso necessario un complessivo intervento di restauro e riqualificazione.
Nel tempo la crescita notevole dei platani e del loro apparato radicale unitamente al dilavamento del terreno hanno infatti causato il danneggiamento delle gradonate e dei muretti di contenimento di accesso alla piazza tanto da rendere numerose ed evidenti le lesioni, gli spanciamenti ed i parziali ribaltamenti ed ammanchi di materiale.
Il progetto, di tipo conservativo, prevede nelle parti da sostituire l’impiego di materiali cementizi in analogia a quelli impiegati nel primo Novecento.
Saranno dunque messe in opera nuove cordonate in cemento variandone leggermente le quote altimetriche e la pendenza dei terrazzamenti al fine di rendere le operazioni di scavo meno invasive per le numerosi radici esistenti. La sezione delle cordonate sarà più ampia dell’attuale per contrastare più efficacemente il fenomeno di scivolamento del terreno e la finitura sarà bocciardata; sulle cordonate verrà sovrapposto in alcuni tratti dell’anello un secondo elemento che fungerà da bassa seduta con l’obiettivo di incrementare i punti di sosta attualmente consistenti nelle panchine nel terrazzamento superiore e nel prato centrale intorno al monumento di Ariosto.
Con lo stesso materiale verranno delimitate le scalinate esistenti sui due lati lunghi della piazza ed un nuovo accesso a gradini che sarà realizzato al centro della curva che si sviluppa lungo la via Palestro; questo infatti è il punto d’ingresso alla piazza più utilizzato vista la presenza di frequentate attività commerciali sotto i portici di palazzo Mazzucchi. All’inizio di questa nuova gradinata d’accesso all’anello, sarà riposizionata la fontanella ora collocata tra gli alberi dove provoca un grave dilavamento del terreno circostante.
Si effettuerà la sostituzione dei muri perimetrali di contenimento del terreno nei quattro percorsi di accesso all’anello; i nuovi muri avranno un profilo modificato rispetto a quelli esistenti in modo da assecondare la prevista risagomatura delle gradonate; saranno realizzati in calcestruzzo con un particolare disegno di finitura superficiale ottenuto con l’impiego di innovative matrici disattivanti.
Nuovi muretti di contenimento, dell’altezza prevalente di 40 cm fuori terra, saranno realizzati lungo il perimetro esterno della piazza; questi avranno la duplice funzione di definire con chiarezza il perimetro esterno della piazza e di contenere più efficacemente il terreno attorno alle radici degli alberi che verrà alzato di livello per eliminare i grossi ammanchi venutisi a creare dopo anni di dilavamento e crescita delle radici. La finitura “rigata” o “graffiata” dei muretti sarà ottenuta mediante l’inserimento nelle casseforme di matrici appositamente selezionate.
L’ultimo anello alla base delle gradonate, ora in terra battuta, verrà risagomato e riempito con terreno inerbito come gli altri terrazzamenti.
Le quattro rampe di accesso agli angoli della piazza saranno pavimentate in calcestruzzo architettonico al pari delle pedate dei gradini di accesso e dei nuovi percorsi perdonali di delimitazione della piazza che saranno realizzati su Corso Porta Mare e sul fronte occidentale della piazza, nell’ottica di una ridefinizione globale dell’accesso allo spazio pubblico dalle strade limitrofe.
Nelle strade perimetrali saranno anche riorganizzate le aree di parcheggio col fine di valorizzare le architetture circostanti e garantire accessi in sicurezza all’invaso.
Sarà completamente rifatta la rete di raccolta dell’acqua piovana e le relative caditoie, mantenendo la tipologia a bocca di lupo per non creare ostacoli e discontinuità nell’anello centrale utilizzato come pista in tante manifestazioni; saranno installate idonee griglie di raccolta alla base delle rampe di ingresso all’anello.
La pista centrale sarà ripavimentata in conglomerato bituminoso in modo da consentire la prosecuzione delle iniziative soprattutto sportive che vi hanno luogo.
Tutto l’impianto a verde della piazza sarà oggetto di importanti opere di manutenzione. Per effettuare la risagomatura delle gradonate perimetrali dovrà essere riportato terreno di coltivo successivamente trattato con idrosemina; altro terreno di coltivo sarà utilizzato per il riempimento del volume che si creerà all’interno del nuovo muretto di contenimento perimetrale.
I platani saranno debitamente potati e per quelli in stato di sofferenza, in particolare lungo via Porta Mare dove in tempi recenti sono già stati necessari diversi abbattimenti, sarà necessario procedere alla sostituzione con alberature di specie analoga, ricostituendo la continuità del filare che definisce il limite superiore dell’invaso.
Immagini storiche a seguire:
– Cartolina n.1: Piazza Ariostea prima dei lavori di rinnovamento progettati e diretti dall’ing. Savonuzzi, effettuati negli anni trenta del ‘900
– Cartolina n.2: piazza Ariostea dopo i lavori ultimati nel 1935
Salone internazionale del Restauro, progetti e mostre inedite per la 25.a edizione
22-02-2018
Da mercoledì 21 a venerdì 23 marzo 2018 ore 9.30-18 alla Fiera di Ferrara (via della Fiera 11) si svolgerà a Ferrara la XXV edizione del Salone del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali, la prima e più importante manifestazione a livello internazionale che si occupa di economia, conservazione, tecnologie e valorizzazione dei Beni culturali e Ambientali. Ingresso gratuito previa registrazione obbligatoria.
Per info: Segreteria organizzativa ACROPOLI SRL, capo progetto Carlo Amadori direzione@acropoli.com, responsabile di Segreteria Omar Marcacci omar.marcacci@salonedelrestauro.com, Ufficio commerciale Alessandra Filippini alessandra.filippini@salonedelrestauro.com, Segreteria Francesca Bonsanto segreteria@salonedelrestauro.com, Ufficio tecnico responsabile arch. Rossana Amadori rossana.amadori@salonedelrestauro.com – arch. Ilaria Ierardi ilaria.ierardi@salonedelrestauro.com – arch. Annalisa Giorgetti annalisa.giorgetti@salonedelrestauro.com, Catalogo Alessandra Schiavi alessandra.schiavi@salonedelrestauro.com, Amministrazione Deborah Amadori deborah.amadori@salonedelrestauro.com, tel. 051 6646832 – 864310 – 8659338, fax 051 860965, info@salonedelrestauro.com, sito web www.salonedelrestauro.com, pagina facebook Salone del Restauro, Twitter salonerestauro, Youtube FieraRestauro, Instagram restauromusei.
Ufficio Stampa CULTURALIA di Norma Waltmann, culturaliart.com
COMUNICATO a cura degli organizzatori
Quest’anno nell’ambito del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali (che si svolgerà dal 21 al 23 marzo nella storica sede di Ferrara, con il patrocinio del MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) prenderanno vita numerose iniziative che coinvolgono diverse realtà a livello nazionale e internazionale.
Alcuni dei focus accattivanti che il Salone propone sono: l’imperdibile presenza del celebre Opificio delle Pietre Dure di Firenze; il rinomato Premio Internazionale DOMUS Fassa Bortolo; le presentazioni dell’IBC (Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna) e della Regione Emilia Romagna che illustreranno i restauri d’eccellenza sul territorio Emiliano; una mostra inedita sui Borghi Medioevali; il coinvolgimento delle Accademie di Belle Arti di tutto lo Stivale; la mostra fotografica “Summer Camp” sulle colonie marine abbandonate della costa adriatica; la presenza della Cineteca di Bologna; il progetto di SMA (Sistema Museale di Ateneo) di Bologna che quest’anno si occupa dalla Camera Obscura di Adams, un oggetto databile fra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX; la partecipazione dei due clust-ER regionali ICC (Industrie culturali e creative) e EC (Edilizia e Costruzioni) che metteranno insieme le loro esperienze nel campo dei beni culturali; la conferenza di Letizia Caselli, Giulia Benati, Maria Pia Ricciardi e Daniela Di Martino sulla restaurazione della Croce di Chiaravalle.
Opificio delle pietre dure di Firenze: conservazione, restauro e conoscenza. Da Leonardo a Fellini
L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, nell’ambito del Salone Internazionale del Restauro si occuperà di tracciare un percorso sul restauro d’eccellenza partendo da un’imponente opera di Leonardo Da Vinci, l’Adorazione dei Magi (XV secolo, con quest’opera Da Vinci riuscì a rivoluzionare il tema tradizionale sia nell’iconografia che nell’impostazione compositiva), passando per il San Girolamo di Donatello (1454-1455 circa, un esemplare tipico dello scultore che si caratterizza anche per la ricerca di un effetto naturalistico ed espressivo nel volto, esaltando l’ideale mistico della vita ascetica), fino ad arrivare ai disegni e bozzetti cinematografici del celebre regista Federico Fellini.
Premio Internazionale Domus Fassa Bortolo
Il Premio “Domus Fassa Bortolo” di Restauro e Conservazione, rappresenta un importante momento di confronto tra le eccellenze internazionali nel campo del restauro, della riqualificazione e del recupero architettonico e paesaggistico. Quest’anno, per la prima volta nella sua storia, il panorama dei progetti che hanno preso parte alle selezioni si è esteso a tutti i continenti arrivando a ospitare ben 105 contributi provenienti oltre che dall’Italia (circa il 40%) da diversi paesi europei ed extraeuropei, tra i più lontani Cina, Giappone, Singapore, India, Brasile. USA e Australia. La cerimonia di premiazione dei progetti vincitori si terrà il 21 marzo alle 18 in occasione della giornata di apertura del Salone del Restauro.
La Medaglia d’Oro è stata consegnata allo studio di architettura Toni Gironès (Spagna) per la Trasformazione delle rovine romane di Can Tacò in area naturale a Barcellona.
L’intervento presenta più di un motivo di interesse sia per la proposta di nuova sistemazione fruitiva degli scavi archeologici, sia per il suo alto valore ambientale. Con un progetto assolutamente innovativo, favorito dalle particolari condizioni orografiche, viene proposto un livellamento del piano di calpestio, articolato in due quote, che conduce ad un riempimento parziale degli interni dei vani delineati dalla giacitura delle murature rinvenute in scavi precedenti.
Ne risulta un insieme architettonico perfettamente amalgamato con il paesaggio circostante, rispettoso delle testimonianze archeologiche, la cui fruizione ne risulta avvantaggiata, ma, al tempo stesso, autonomo sul piano figurativo: una creatività messa al servizio delle preesistenze.
Istituto Beni Culturali Emilia Romagna (IBC)
Anche l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna parteciperà a questa edizione del Salone del Restauro di Ferrara con alcuni eventi di rilevante importanza come il convegno “Conservare il patrimonio culturale: modi, esperienze, progetti”, nel quale saranno raccontate le esperienze dei restauri messe in campo dall’Istituto negli ultimi decenni. Un focus importante sarà dedicato ad alcune realtà del restauro con l’incontro, in collaborazione con l’ICOM Italia, sul tema “Iperconnected museums”, in preparazione della giornata internazionale dei musei, destinato agli operatori e ai responsabili di museo.
All’interno del percorso espositivo del Salone si potrà inoltre trovare uno stand dell’IBC, condiviso con ASTER e RER, all’interno del quale sarà esposta la mostra di immagini dal titolo “REstauri in REgione”, che illustrerà una selezione di restauri eccellenti realizzati dall’Istituto dagli anni Novanta a oggi nelle istituzioni culturali (musei e biblioteche) del territorio.
Accademie di Belle Arti d’Italia – Scuole di Restauro
Quest’anno il Salone ospiterà numerose Scuole di Restauro delle Accademie di Belle Arti provenienti da tutta Italia: “Una rete da nord a sud, da est a ovest che promuove e diffonde la cultura della conservazione e del restauro formando gli addetti ai lavori del futuro e che incide fortemente a favore della salvaguardia del patrimonio con i tanti cantieri di Restauro su Beni Culturali in pericolo” – cit. Giovanna Cassese.
Le scuole presenti saranno le Accademie di Belle Arti di Napoli, Bologna, Brera, L’Aquila, Verona, Como, Brescia, Sassari e Palermo.
L’importante contributo dei giovani restauratori di domani, porterà una ventata di freschezza e innovazione all’interno del Salone del Restauro, aiutando i ragazzi che parteciperanno ad approcciarsi alle realtà con cui si confronteranno nel mondo lavorativo del restauro.
“Summer Camp”
A innovare ulteriormente gli ambienti del Salone sarà la mostra fotografica dal titolo “Summer Camp”. L’esposizione è composta da una selezione di oltre 20 scatti dell’Architetto Alessandro Costa che raccontano cos’è rimasto ad oggi delle colonie marine della riviera adriatica: un enorme patrimonio architettonico (tra questi ci sono alcuni bellissimi esempi di architettura razionalista italiana), in attesa da anni di una concreta politica di trasformazione e riutilizzo. Edifici che hanno fatto la storia dell’architettura del Novecento ma che, al momento, si configurano esclusivamente come un costo per il territorio, sia a livello economico-sociale che di immagine per le città.
Cineteca di Bologna
Grande novità al Salone del Restauro sarà la prestigiosa presenza della Cineteca di Bologna, fondazione riconosciuta e affermata a livello mondiale, e del suo laboratorio di restauro cinematografico “L’Immagine Ritrovata”. Punto di riferimento a livello internazionale, L’Immagine Ritrovata ha oggi due nuove sedi, che si aggiungono a quella bolognese: L’Image Retrouvée a Parigi e L’Immagine Ritrovata Asia a Hong Kong. Il lavoro de L’Immagine Ritrovata abbraccia l’intera storia del cinema (qui sono stati restaurati i primi film della storia, quelli dei fratelli Lumière) e i cinque continenti: è infatti grazie al grande impegno sul piano internazionale che si sta sviluppando nel mondo una cultura della conservazione e del restauro del patrimonio cinematografico, in cui la Cineteca di Bologna e L’Immagine Ritrovata hanno fatto, ormai da oltre 20 anni, da apripista.
Nei giorni del Salone, la cineteca proporrà tre attività:
– Uno stand dove si potrà vedere dal vivo il laboratorio di restauro.
– Un convegno nel quale si tratteranno gli argomenti del restauro inerenti al mondo cinematografico.
– La proiezione di classici restaurati nelle sale cittadine.
Progetto “Camera oscura Adams” del Sistema Museale di Ateneo di Bologna (Sma)
La presenza del Sistema Museale dell’Ateneo di Bologna al Salone del Restauro di Ferrara, nel 2018, si caratterizza, ancora una volta, per l’attenzione ai beni culturali scientifici e alla loro replica in funzione della didattica nelle scuole. Quest’anno la novità è costituita dalla camera di Adams, un oggetto databile fra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX e conservato al Museo di Palazzo Poggi a Bologna.
Apparentemente di semplicissima costruzione, la camera oscura è stata uno strumento determinante nel lungo processo di elaborazione della moderna conoscenza fisica sulla formazione delle immagini. Sullo sfondo di un’analogia fra foro e pupilla, schermo e retina, poi estesa a lente e cristallino, lo strumento ha fornito un primitivo “modello” dell’occhio umano a una serie di studiosi come Alhazen, Leonardo da Vinci e Johannes Kepler. Durante il XVII secolo, mentre il cannocchiale e il prisma diventavano gli “oggetti simbolo” delle ricerche di Galileo Galilei e Isaac Newton, e spostavano l’attenzione verso la comprensione astronomica del Cosmo e la natura stessa del fenomeno luminoso, la camera oscura entra in una seconda stagione e diviene strumento di intrattenimento o di supporto tecnico per la produzione artistica. Tale cambio di ambiente è segnato da un adattamento fisico dello strumento nel quale, al fine di aumentare la qualità dell’immagine formata e diminuire gli effetti di diffrazione, al minuscolo foro sostituiva una lente attraversata da un fascio luminoso convogliato da uno specchio. È a tale “seconda vita” che appartiene la camera oscura firmata “Adams”, famiglia di costruttori di strumenti londinesi e fornitori di Sua Maestà.
Icc (Industrie Culturali e Creative) E Ec (Edilizia E Costruzioni) per il Salone del Restauro
L’unione dei due clust-ER regionali ICC (Industrie culturali e creative) e EC (Edilizia e Costruzioni) all’interno del Salone è stata concepita con lo scopo di coniugare le loro conoscenze nel campo dei beni culturali. La proposta dei due clust-ER è di sviluppare degli incontri one to one e delle tavole tematiche con gli operatori del settore per individuare le prospettive di sviluppo delle industrie culturali e creative e le interconnessioni con il mondo del restauro, dei beni culturali, dell’edilizia, dei musei.
Le iniziative saranno ospitate nell’area Aster (Padiglione 5) all’interno dello spazio espositivo della Regione Emilia Romagna. I clust-ER sono nati per integrare i laboratori di ricerca e i centri per l’innovazione della Rete Alta Tecnologia con il sistema delle imprese e con quello dell’alta formazione per sviluppare nuovi progetti a elevato impatto regionale.
Convegno sul restauro della Croce di Chiaravalle: neutroni, elettroni e fotoni per “guardare dentro” la croce di Chiaravalle. Un esempio di multidisciplinarietà messa in pratica
La croce di Chiaravalle (nella foto scaricabile in fondo alla pagina), conservata nel museo del Duomo di Milano, è tra i capolavori che di recente ha riscoperto il proprio splendore grazie a “Restituzioni 2016”, il programma del Progetto Cultura di Intesa San Paolo.
Può lo studio su un manufatto come la croce di Chiaravalle diventare un “modello esportabile” per studiare un’opera complessa all’atto delicato del restauro?
Dopo l’accurato restauro, il percorso di valorizzazione è proseguito con un’attività di studio multidisciplinare del prezioso cimelio medievale, di manifattura veneziana, rimasto per secoli un vero e proprio enigma per la ricchezza e la complessità di tecniche e di culture che rendevano difficile una datazione univoca del pezzo.
I risultati dello studio che hanno riservato diverse sorprese, aprendo nuovi orizzonti di ricerca e d’interpretazione dell’antico manufatto orafo, intendono essere discussi con un pubblico più vasto di esperti, storici dell’arte, soprintendenti, conservatori, scienziati, studenti, all’interno quindi di una globalità dei saperi umanistici e tecnico-scientifici non autoreferenziale ma condivisa: un cantiere possibile delle conoscenze e delle pratiche.
Tutto questo sarà presentato all’interno del Salone nella giornata del 22 marzo con l’incontro “Neutroni, elettroni e fotoni per guardare dentro la croce di Chiaravalle. Un esempio di multidisciplinarietà messa in pratica” dalle 14 alle 18 nella Sala Diamanti (Padiglione 6). A introdurre l’incontro sarà Letizia Caselli, responsabile scientifico del progetto internazionale “La città dei musei. Le città della ricerca”; ad accompagnarla ci saranno Giulia Benati, direttore e conservatore delle raccolte della Fabbrica del Duomo di Milano, Maria Pia Riccardi, professoressa del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia e Daniela Di Martino, ricercatrice del Dipartimento di Fisica dell’Università Milano Bicocca.
PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 24/2018
22-02-2018
L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n. 24/2018
Livello di criticità ARANCIONE per criticità idraulica e livello di criticità GIALLO per neve
dalle ore 0.00 del giorno 23/02/2018 alle ore 0.00 del giorno 24/02/2018 nel territorio ferrarese.
Permangono condizioni di tempo perturbato, con precipitazioni che nella mattinata saranno diffuse e a carattere nevoso anche in pianura, ad esclusione del settore costiero. Durante le ore pomeridiane attenuazione dei fenomeni e temporaneo rialzo dello zero termico sino a quote collinari, compreso tra i 250 metri del settore occidentale e i 900 metri dei rilievi romagnoli. In serata l’abbassamento dello zero termico riporterà le nevicate sulle pianure centro-occidentali, mentre sul settore orientale continueranno le piogge, localmente anche a carattere di rovescio. Valori stimati di neve nella giornata attorno a 5-15 cm aree di pianura. Valori stimati di pioggia nelle zone di fascia costiera tra 20-40 mm/24h di media areale. I venti presenteranno rinforzi da nord-est lungo la fascia costiera e sul mare già dalla sera di giovedì e nelle prime ore di venerdì, fino a divenire di burrasca (62-74 km/h).
Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna
Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.
“Logoramenti”, un appuntamento contro la transfobia
22-02-2018
Domenica 25 febbraio 2018 alle 17 alla Casa delle Donne (via Terranuova 12/b, Ferrara) il Centro Donna Giustizia e il progetto Luna Blu – Unità di strada prostituzione e Invisibiule presenteranno l’iniziativa “Logoramenti” dedicata a transessualismo e femminismo con performance, presentazione di un libro, dibattito e aperitivo finale. L’evento è organizzato dal Centro Donna Giustizia con il patrocinio del Comune di Ferrara in collaborazione con Mit Bologna, Transfer, Arcigay Ferrara, Centro Documentazione Donna e Udi Ferrara. L’ingresso è libero.
LA SCHEDA a cura del Centro Donna Giustizia di Ferrara
Da anni il Centro Donna Giustizia ha scelto di portare all’attenzione della cittadinanza una giornata di estremo valore per chi si batte quotidianamente per il contrasto della violenza di genere e delle pratiche discriminatorie ad essa connesse. Il 17 dicembre è la Giornata Mondiale contro la violenza sui/sulle sex workers, un momento di riflessione su un fenomeno in crescita che coinvolge delle persone troppo spesso relegate ai margini della società.
Domenica 25 febbraio 2018 alle 17 alla Casa delle Donne in via Terranuova 12/b il Centro Donna Giustizia e il progetto Luna Blu – Unità di strada prostituzione e Invisibiule presentano “Logoramenti”.
L’iniziativa di quest’anno, rimandata dalla data di dicembre per cause di forza maggiore, desidera focalizzarsi sulle tematiche della transfobia e del dibattito esistente tra femminismo e transessualismo. Il senso di questo evento nasce da un bisogno di informare e di portare all’attenzione dell’opinione pubblica un fenomeno che sia in strada che nel quotidiano trova un rinnovato vigore nel clima di intolleranza collettiva. Parlare oggi di transessualismo e femminismo, di transfobia e prostituzione implica l’inclusione nelle nostre riflessioni di quei soggetti che continuano a rimanere nell’ombra, il rispetto della diversità e della dignità umana al di là di stereotipi e giudizi.
Programma dell’iniziativa:
Il progetto “Luna Blu” del Centro Donna Giustizia di Ferrara presenta:
– dalle 17 “@gender” performance autobiografica a cura di Eva Croce “AntoloGaia. Vivere sognando e non sognare di vivere: i miei anni Settanta” presentazione del libro di Porpora Marcasciano. Dialogherà con l’autrice, Giulia Sudano dell’Associazione Orlando, storica realtà femminista del bolognese. Interverranno Paolo Lunghi, presidente Transfer e Paola Castagnotto, Presidente del Centro Donna Giustizia
– alle 19 Aperitivo offerto dall’Associazione in collaborazione con “381 storie da gustare -Cooperativa il Germoglio” Con visione di ” How to be a girl” un podcast audio che una mamma ha prodotto sulla vita con sua figlia transgender “una bambina di otto anni con un pene”, creato sotto forma di fumetto mentre tentano di costruire insieme cosa significhi essere una ragazza.
La giornata è organizzata in collaborazione con Mit Bologna, Transfer, Arcigay, Centro Documentazione Donna e Udi Ferrara, con il patrocinio del Comune.
L’iniziativa è aperta alla cittadinanza tutta.
Simone, studente ferrarese, Alfiere della Repubblica
22-02-2018
Tra gli Alfieri della Repubblica che il Presidente Sergio Mattarella premierà il prossimo 12 marzo 2018 c’è anche Simone Borsetti, studente dell’ITIS Copernico Carpeggiani, per la sua partecipazione a GIOCONDA, che ha contribuito al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della città di Ferrara.
Il Presidente Mattarella ha conferito 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica”
C o m u n i c a t o del 22/02/2018 – dal sito ufficiale della Presidenza della Repubblica
link: http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=3559
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a ragazze e ragazzi che si sono distinti nella partecipazione, nella promozione del bene comune, nella solidarietà, nel volontariato e per singoli atti di coraggio.
Sono giovani, nati tra il 1999 e il 2007, che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel nostro Paese.
Quest’anno è stato dedicato ampio spazio a quanti si sono impegnati per la promozione dell’ambiente, inteso sia come salvaguardia del territorio sia come sviluppo del patrimonio culturale e sociale. La tutela e la valorizzazione dell’ambiente richiedono conoscenze, passione e una visione del futuro che le giovani generazioni mostrano spesso di avere.
Accanto ai 29 Attestati d’onore, il Presidente Mattarella ha poi voluto riconoscere il merito di tre iniziative collettive assegnando loro una targa. Queste tre targhe testimoniamo come la cooperazione, tratto comune di molte iniziative giovanili, sia un elemento che contribuisce alla validità dei progetti poiché sin da piccoli è possibile eccellere stando insieme.
La cerimonia di consegna degli Attestati si svolgerà al Quirinale, lunedì 12 marzo alle ore 11.00.
Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato.
AMBIENTE – TUTELA E PROMOZIONE DEL TERRITORIO
Giovanni Atzeni, 23/3/2000, residente a Sassari – È animatore, in Sardegna, del Plant for the Planet, associazione ambientalista a cui partecipano bambini e ragazzi di ogni parte del mondo. Iniziando all’età di 11 anni, è arrivato a piantare da solo oltre 400 alberi, trovando gli spazi, chiedendo i permessi, chiamando alla partecipazione tante persone e coinvolgendo l’Ente Foreste. In questo modo ha fatto della salvaguardia degli equilibri ecologici e del contrasto ai mutamenti climatici i motori di un crescente, contagioso impegno civico.
Alessio Burini, 16/02/2005, residente a Castelfidardo (AN) – Con la sua passione e le sue attività ha promosso la conoscenza del territorio, delle sue bellezze e della sua biodiversità. Ha testimoniato l’importanza della connessione tra i ragazzi che vivono nelle aree naturali protette. È mini-presidente della Federparchi Italia e mini-presidente del Parco del Conero, continuando così ad essere esempio di partecipazione attiva.
Leonardo Filiaci, 12/05/2000, residente a Bibbona (LI) – È impegnato nella difesa del lupo, specie simbolo nel nostro Paese, la cui sopravvivenza è minacciata, tra l’altro, da una difficile convivenza con gli allevatori. Insieme a un gruppo interclasse ha fondato “Il branco del Cattaneo”, che si è reso protagonista di concrete azioni antibracconaggio. Studia zootecnia e svolge attività formative con i bambini della scuola primaria per far crescere la cultura della legalità ambientale.
Melissa Maritano, 01/06/2000, residente a Torino – Con un’opera di volontariato consapevole e responsabile, ha promosso la conoscenza dei rischi derivanti da calamità e disastri naturali, riuscendo a raggiungere con questa campagna di prevenzione centinaia di cittadini del suo territorio. Partecipa alla progettazione e alla realizzazione di iniziative finalizzate all’inclusione, all’assistenza e alla promozione tra i coetanei di stili di vita più sani e sicuri.
Francesco Barberini, 31/05/2007, residente a Acquapendente (Viterbo) – Nonostante la giovanissima età è già un valente ornitologo, capace di riconoscere numerose specie italiane, europee e di altri continenti. A questa sua passione unisce grandi capacità nel trasmettere ai coetanei conoscenze e amore per i volatili. Ha realizzato alcuni video, ha tenuto conferenze e ha anche curato il suo primo libro scientifico. Continua a raccontare il mondo degli uccelli attraverso un sito che cura personalmente e che gli ha fatto meritare attenzione e premi.
Stefano Martinangeli, 12/10/2003, residente a Cerveteri (Roma) – È molto attivo come volontario nell’area protetta del Monumento naturale Palude di Torre Flavia. E’ una guida competente per i visitatori e si dedica con impegno alle attività didattiche, legate alle peculiarità del territorio. Le sue collezioni naturalistiche sono diventate una parte importante del Museo della Natura all’interno dell’area protetta e proprio per il suo appassionato e rigoroso lavoro ne viene considerato il “direttore”.
Martina Zanato, 06.10.2000, residente a Padova – Impegnata nel volontariato sociale e culturale, attraverso la sua partecipazione attiva rende possibile l’accoglienza dei visitatori e la fruizione di musei e luoghi d’arte. Questa presenza, che mira a valorizzare e far conoscere i tesori della sua città, è andata sempre di pari passo con gli ottimi rendimenti scolastici e con un’azione generosa a favore dell’integrazione di bambini con difficoltà.
Eleonora Cavagna, 6/02/2003, residente a Camandona (Biella) – È stata il motore di un progetto, ideato da lei e dai suoi compagni di classe, che ha mobilitato giovani per riqualificare l’isola di Budelli e per evitare che fosse ceduta a soggetti privati. Lungo questo percorso di cittadinanza attiva, si è particolarmente distinta per passione e competenze in una campagna di micro-finanziamento che ha raggiunto notevoli traguardi e ha rafforzato la consapevolezza del valore dell’isola di Budelli per l’intero Paese.
Simone Borsetti, 22/2/2001, residente a Ferrara – Ha dato un contributo fondamentale a un progetto di cittadinanza attiva, finalizzato a migliorare l’ambiente e la salute nel proprio territorio. Sulla base di un monitoraggio su indici ambientali e di un sondaggio relativo alla percezione dei cittadini, sono state formulate proposte concrete, che sono state poi accolte nel Piano urbano per la mobilità sostenibile della città di Ferrara.
Simone Baglivo, 31/05/2000, residente a Roma – Come più giovane socio di Retake Roma è impegnato nel contrasto del degrado urbano, nella valorizzazione dei beni comuni e nella diffusione della partecipazione civica, anche grazie all’utilizzo dei social network. Si è fatto promotore del format Retake Scuole, e tra gli studenti si dedica particolarmente a compiere analisi e formulare proposte al fine di migliorare la qualità del trasporto urbano.
Abel Martin Bettucchi, 24/11/1999, residente a Genova – È intervenuto autonomamente durante un vasto incendio sviluppatosi a ridosso dell’abitato e della struttura ospedaliera di Gallipoli, soccorrendo una famiglia e impedendo che le fiamme divampassero ulteriormente. Ha dimostrato grande coraggio e perizia nel mettere in pratica quanto aveva appreso, da volontario, nelle attività di formazione per la protezione civile e le emergenze ambientali.
Mattia Falessi, 15/7/2004, residente a Roma – In un video, che ha riscosso successo nella rete, ha raccontato le bellezze di Lauco, borgo natio dei nonni paterni sui monti della Carnia, e in seguito ha deciso di aprire un canale you-tube, dedicato al trisavolo, in cui viene ricostruita la storia del paese. Pur vivendo a Roma, è da sempre innamorato di quel luogo e con la sua creatività si impegna per contrastarne l’abbandono, anzitutto da parte dei giovani, e per provare a rilanciarlo.
Chiara Vallati, 30/04/2004, residente a Roma – Come giovane custode del Campo dei Miracoli – struttura eco-sostenibile divenuta luogo di incontro, di sport e di socializzazione per gli abitanti del quartiere Corviale, a Roma – testimonia che anche vivendo in una realtà difficile è possibile promuovere la legalità e far crescere le opportunità. Rappresenta il valore dell’impegno femminile nelle attività di “Radioimpegno”, dove si è distinta nelle conduzioni radiofoniche e nella proposizione di contenuti originali.
ATTI DI CORAGGIO
Valerio Catoia, 23/5/2000, residente a Priverno (LT) – Giovane atleta paralimpico, ha dato prova di grande coraggio, forza e generosità, non esitando a gettarsi in mare e salvando dalle onde una bambina di 10 anni che rischiava di annegare.
Arianna Macchi, 3/8/2004, residente a Milano – Insieme ai suoi fratelli Lorenzo e Leonardo ha condotto la sua famiglia in salvo, dopo un naufragio in barca a vela, guidando la Guardia Costiera nei soccorsi. Il comandante della Capitaneria ne ha sottolineato la lucidità e la maturità fuori dal comune, quando si è messa alla radio ed è riuscita ad aggiornare costantemente la posizione dell’imbarcazione, finita ormai fuori controllo.
Ciro Marmolo, 27/04/2006, residente a Ischia (Napoli) – Il suo coraggio e la sua prontezza di spirito sono diventati simbolo di riscatto dopo il terremoto che ha colpito il comune di Casamicciola, nell’isola di Ischia. Nelle ore più tragiche seguite al sisma, è rimasto bloccato per molte ore, insieme al fratellino di 7 anni, nelle rovine della propria abitazione. Da sotto le macerie ha guidato i soccorritori, ha incessantemente incoraggiato il fratello e alla fine entrambi sono stati messi in salvo.
Federica Lecca, 09/10/1999, residente a San Gavino Monreale (Sud Sardegna) – Ha mostrato un’incredibile capacità di reazione in una situazione drammatica, ha aiutato anche la sorella a superare una condizione di grande difficoltà e si trova ora ad affrontare le sfide di una neomaggiorenne fuori famiglia.
Aurora Sirigu, 01/03/2001, residente a Casaletto Lodigiano (Lodi) – Testimone di determinazione, altruismo e fiducia nel futuro, non ha esitato a salire sul tetto di un magazzino per convincere un suo compagno di classe a non compiere gesti estremi. Il generoso racconto della sua difficilissima infanzia le ha permesso di entrare in empatia con il ragazzo infondendogli speranza.
PARTECIPAZIONE E SOLIDARIETÀ
William Turcinovic, 24/3/1999, residente a Isernia – Esempio di partecipazione attiva su diversi temi sociali, ha dedicato particolare impegno al miglioramento degli ambienti scolastici. Ha realizzato un sito web nel quale raccoglie le segnalazioni degli studenti e offre così, anche alle istituzioni, un quadro aggiornato delle criticità degli istituti della Regione.
Lorenzo Ripani, 21/2/ 2002, residente a Ascoli Piceno – Nonostante la giovane età ha dimostrato, con il proprio personale impegno, quanto sia importante il volontariato nella vita della comunità, e come questa tragga alimento da un generoso spirito di servizio. Pur essendo vittima del sisma del 24 agosto 2016, ha contribuito ad approntare, nelle prime ore dopo il terremoto, un centro di accoglienza, senza smettere nei mesi successivi di sostenere gli sfollati e di aiutare le persone in difficoltà.
Giacomo Lovato, 1/8/2001, residente a Maccarese (RM) – La sua scuola aveva subito una serie di furti ed era stata derubata di attrezzature costose e importanti per la didattica. Con capacità di iniziativa e di coinvolgimento, ha organizzato una raccolta-fondi, che si è conclusa con una festa e uno spettacolo molto seguiti. Non solo il suo istituto ne ha tratto beneficio: il coinvolgimento della comunità attorno ai ragazzi ha dimostrato, ancor di più, come la scuola sia un bene comune da proteggere e valorizzare.
Emanuela Arma, 19/9/1999, residente a Roma – Ha realizzato video di qualità e di grande impatto, mettendo in mostra il proprio talento e suscitando attenzione su temi rilevanti come il bullismo e la discriminazione. Con i suoi lavori, nei quali è riuscita anche a convogliare capacità ed entusiasmo dei propri compagni di scuola, ha vinto premi importanti, tra i quali il festival internazionale del cinema sordo.
Sara Anna Boccuni, 26/7/2004, residente a Taranto – Si è distinta per coraggio e forza d’animo nell’affrontare difficoltà di contesto e condizioni di disagio, mostrando grandi capacità sia nelle discipline scolastiche, sia in altre attività creative e culturali. Ai risultati eccellenti ha sempre aggiunto una grande generosità, non facendo mancare l’aiuto ai suoi compagni che ne avevano bisogno e la collaborazione agli insegnanti per promuovere nuove attività.
Dalila Reina, 5/3/2005, residente a Torino – Frequenta l’istituto Cottolengo di Torino e nella scuola è considerata un esempio di solidarietà e di responsabilità. Grande è la sua dedizione per favorire l’inclusione di chi ha più ostacoli da superare. Ripete spesso il suo motto: “I bambini sono tutti uguali, non ci sono bambini diversi, ci sono solo bambini speciali”. I compagni di classe la definiscono “stella cometa”.
Margherita Borsoi, 1/7/ 2006, residente a Sernaglia della Battaglia (Treviso) – Nonostante sia giovanissima, è stata la prima atleta con disabilità a prendere parte al campionato internazionale di taekwondo, dove ha conseguito ottimi risultati. Coltiva con determinazione e allegria le sue molteplici passioni sportive, pratica diverse discipline senza nascondere gli obiettivi di vittoria, e spera di poter partecipare in futuro alle gare olimpiche.
Miriam Giorgi, 14/6/2001, residente a San Luca – È nata nella Locride e vive nel paese di San Luca. Ha una grande vocazione per lo studio, e passione per i libri e per la scrittura. A 15 anni ha pubblicato il suo primo romanzo fantasy, ne ha già scritto un altro per il quale è in cerca di un editore e ha ancora tante storie nella sua mente in attesa di essere raccontate. Sogna di poter un giorno diventare ingegnere aerospaziale, ma intanto frequenta la scuola con impegno e si immerge, appena può, nei libri della sua stanza.
VOLONTARIATO
Sofia Piola, 10/06/2001, residente a Valgrana (CN) – Molto impegnata nel volontariato a favore di persone anziane, che accompagna al mercato, aiuta al momento dei pasti, va a trovare e assiste nella casa di riposo. La sua sensibilità e il suo altruismo sono riconosciute e apprezzate. Partecipa inoltre con assiduità alle attività della Croce Rossa italiana, non trascurando il suo percorso professionale.
Nazifa Noor Ahmad, 20/09/2001, residente a Bagnacavallo (Ravenna) – È giunta in Italia dall’Afghantistan, grazie all’aiuto del nostro Contingente militare. Aveva una malattia molto grave, le cure negli ospedali italiani sono state lunghe e talvolta pesanti, ma si sono concluse con successo. Durante i numerosi ricoveri ha sempre mostrato il suo sorriso e ha cercato di essere d’aiuto a chi le stava vicino. È diventata volontaria della Croce Rossa, è pienamente integrata come studente nelle nostre scuole, e svolge il ruolo di interprete nei Centri di accoglienza per i migranti.
Jhon Luke Paradero, 02/11/1999, residente a Milano – Dopo aver frequentato per anni “Portofranco” – centro milanese di aiuto allo studio rivolto ai giovani delle scuole superiori – ha deciso di impegnarsi nella medesima struttura come volontario. Così, dopo aver ricevuto solidarietà, ora la ricambia sostenendo ragazzi che hanno problemi in matematica, materia nella quale egli, invece, è particolarmente dotato. Con il suo entusiasmo ha coinvolto anche compagni di classe, che ormai frequentano abitualmente Portofranco e aiutano chi si trova in difficoltà.
TARGHE
AI GIOVANI CORAGGIOSI CHE DIFENDONO LA NATURA E IL TERRITORIO
Alessia De Stefano, Davide Festugato, Dalila Manzi, Pier Francesco Masci, Chiara Mignardi, Giorgia Rizzi, Antonio Ruggiero, Matteo Sala, Matteo Zicchieri, Terracina – A partire da un percorso di Alternanza scuola-lavoro il gruppo di studenti del Liceo Leonardo da Vinci di Terracina si è fortemente impegnato nella difesa del Parco della Rimembranza (istituito per ricordare i caduti della I guerra mondiale in un’area che rappresenta la prima Acropoli della città questa area) e delle aree naturali limitrofe.
Nell’ agosto del 2017 sono divampati alcuni gravi incendi ed il gruppo di volontari WWF Litorale Laziale ha organizzato squadre di sorveglianza, coinvolgendo i nove studenti, i quali hanno sostenuto con entusiasmo questa attività impegnativa ma risultata indispensabile alla protezione ambientale. I ragazzi si sono dimostrati molto bravi, puntuali e attenti. Le loro segnalazioni sono state preziose per sventare almeno altri tre incendi.
AI PICCOLI MAESTRI DELL’INCLUSIONE
La classe di Julia – Scuola dell’infanzia, Tonadico sulle Dolomiti – I bambini e le insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia “C. Fuganti” di Tonadico (Primiero San Martino di Castrozza) hanno scritto insieme una storia che parla di reale inclusione e racconta di come la sordità di una bambina sia diventata una opportunità e una risorsa educativa per l’intera comunità locale.
Julia nasce in un ambiente dove, fino a qualche anno fa, non viveva nessun sordomuto, mentre oggi, proprio in conseguenza della sua nascita, mezza valle conosce almeno le basi della lingua italiana dei segni. Ciò è avvenuto soprattutto grazie alla determinazione delle insegnanti della scuola per l’infanzia – supportate da una facilitatrice che ha affiancato da subito la bimba – e che sono riuscite a trasformare le difficoltà di Julia in una straordinaria occasione di crescita.
Ora i bambini – e con loro il personale della scuola, dalle collaboratrici pedagogiche alle cuoche – conoscono le basi della lingua italiana dei segni, e ciò ha anche permesso loro di comprendere che esistono altre modalità di esprimersi oltre alle parole.
Per il gruppo quella dei segni è come una seconda lingua, la cui conoscenza è stata trasferita nella scuola elementare da poco iniziata.
AGLI INNOVATORI CHE DIFENDONO L’AMBIENTE
Gabriele Mariello, Roberto Leone, Alessandro Bruno, Gallipoli (LE) – Hanno realizzato un rivestimento edibile a base di bava di chiocciola, aloe ed altre essenze naturali. Il materiale ha richiesto un impegnativo lavoro di preparazione, con attenta verifica dell’attività antimicrobica, al fine di controllare la crescita di microrganismi patogeni e migliorare la sicurezza degli alimenti. L’invenzione ha lo scopo di evitare lo sviluppo di batteri nella frutta e verdura, scongiurando così la possibilità da parte dei consumatori di contrarre infezioni ed evitando anche di disperdere grandi quantità di cibo.
Il progetto “A passo …di lumaca!” è stato premiato con medaglia d’oro alla competizione internazionale Genius Olympiad 2017 negli Stati Uniti ed valso la selezione tra i finalisti del Concorso europeo “I giovani e le Scienze” 2017, promosso dalla Direzione generale Ricerca della Commissione europea e organizzato dalla Federazione Associazioni Scientifiche e tecniche.
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