La nebbia è senz’altro un fenomeno atmosferico che chi abita in Polesine o nelle zone del ferrarese conosce molto bene. Spesso è vista come una gran seccatura: l’ambiente grigio incupisce gli animi, l’umidità è eccessiva, viaggiare diventa difficoltoso. Eppure, se ci sforziamo di cercare qualche nota positiva, forse la nebbia può sembrarci anche poetica. Quando c’è lei, i sensi si annullano. L’ambiente è fatto di presenze eteree, effimere. Le cose si svelano come apparizioni: piano piano distingui un albero, un lampione, un muro diroccato, un argine, un fosso, un airone… tutto è quiete.
Diversi artisti hanno inteso la poeticità della nebbia, tra cui la fotografa Silvia Camporesi, che la utilizza per diverse foto nel suo progetto “La terza Venezia”. Essa contribuisce a creare un senso onirico, fatto di atmosfere rarefatte, magiche e silenziose.
Per sfogliare le foto del progetto: https://www.silviacamporesi.it/la-terza-venezia/.
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Vittoria Barolo
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