di Maria Luigia Giusto
Imponente, sfavillante, sempreverde, con la chioma al vento, profumata di fresca vaniglia e limone in primavera, vestita con una cascata di candidi petali carnosi, più alta di tutte che guardandola dal basso sembra non finire mai, fino al cielo. La magnolia è intricata, gioca a tessere reti di rami. I suoi frutti sono di grani carmini, sembrano melograni allungati dirompenti. I passeri l’amano, è il loro condominio: i rami più protesi verso l’aria sono rifugio perfetto per scappatelle primaverili, quelli interni e frondosi caldi nidi protetti dal freddo e dai pericoli. Nelle sere d’estate non sono gli unici abitanti: tra le foglie spesse, grandi e scure si nasconde dagli sguardi una gioventù vivissima. ALE TI AMO TROPPO. Alessia, o Alessandra, si chiama così. Bel nome per un albero! Protettrice, in generale, o degli uomini. L’avrà scritto uno di loro? Suvvia, i passeri non sanno scrivere!
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Redazione di Periscopio
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