What If (Coldplay, 2006)
Kori è una bambina e gioca a nascondino.
Una piccola stella s’avvicina senza dir nulla, senza fare alcun rumore.
Kori chiude gli occhi e inizia a contare fino a trenta: uno, due, tre…
La stella viaggia sopra nuvole rarefatte, chiusa nel suo uovo d’acciaio.
Kori ogni tanto sbircia per guardarsi attorno: otto, nove, dieci…
I cavalieri volanti guardano in basso, puntano i loro strumenti di precisione, fanno calcoli, regolano i timer, respirano affannosamente nelle loro maschere. Nessun pensiero lento nelle loro menti, solo ordini da eseguire, gesti a memoria, istruzioni veloci, metalliche, distanti.
Kori bisbiglia a occhi chiusi e ridacchia, i fratellini ripetono alle sue spalle: tredici, quattordici, quindici…
Distanza prevista, velocità del vento costante, cielo sereno, temperatura mite, calcolo delle coordinate. Ogni tassello al proprio posto.
Kori ripensa alla sera prima: la mamma ha detto che suo padre tornerà a casa per sempre, con un piede di meno ma salvo. Anche senza un piede potrà portarla a cavallo. Immagina il giorno che rivedrà il suo papà, zoppicante, col bastone e sorridente. Immagina di abbracciarlo insieme ai fratellini, sospira felice e conta: diciotto, diciannove, venti…
I cavalieri hanno provato e riprovato. Ogni gesto è previsto, senza remore, programmato. L’uovo è pronto per cadere, tutti i bottoni sono stati schiacciati. La volontà è ferrea, disumana.
Kori alza la voce, pochi numeri ancora e inizierà a cercare: ventitré, ventiquattro, venticinque…
L’uovo è fuoriuscito dalla pancia volante. Sibila e cade. Veloce e preciso. Pochi secondi all’appuntamento, dritto e fino in fondo. Quanto lavoro, quanto studio e quanta volontà per arrivare a tutta questa perfezione: tre, due, uno…
Kori non resiste, apre gli occhi e smette di contare: ventotto, ventinove, trenta…
Kori vede la stella imbiancare il cielo. Lo fa in un secondo. Nemmeno il tempo di un pensiero fuggente. Così la vita e la stella diventano luce immensa. E tutto si fonde: spensieratezza, gioco, attesa. I grandi occhi neri e i neri capelli, i nastrini alle trecce e le babbucce col fiocco. I tre fratellini nascosti nel piccolo cortile intorno a lei, e la mamma in casa a cucinare, e suo papà che dovrà tornare. E la sua vita futura, quella che doveva diventare…
Tutto è luce e nulla più!
Kori e la sua famiglia si dissolsero nel cielo di Hiroshima, alle otto e un quarto del mattino del 6 agosto 1945.
Sostieni periscopio!
Carlo Tassi
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it