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Ho sempre cercato di non identificare le persone con le loro opinioni. Eppure un diavoletto molesto, che continuavo a scacciare, insisteva a sussurrarmi all’orecchio che le opinioni più ardite corrispondono spesso alle persone più pavide. Poi finalmente è arrivata la Mirella, 96 anni, partigiana genovese, componente del CLN, a dire apertamente quello che mi sussurrava il diavoletto. Siccome lei la Resistenza l’ha fatta, mi ha tolto ogni senso di colpa per il piccolo satanasso che alberga nella mia coscienza.

“Quando si entrava in classe, negli anni del fascismo, l’insegnante ti mandava a guardare la cartina geografica per esaltare i progressi dell’“impero”. Ma poi quando uscivo di scuola, la prima immagine che mi capitava sotto gli occhi erano le madri vestite a lutto. Mi facevano tanta impressione. E poi c’erano gli amici che partivano per la guerra e non tornavano più. Che vita era, che gioventù era la nostra? Io odiavo le guerre. La guerra è bestialità, non è un prodotto dell’evoluzione. Ho fatto la guerra partigiana per non sentirne parlare più….A me fanno un po’ ridere queste persone che esaltano la guerra per difendere la democrazia e la libertà: sono le stesse, ci scommetto, che poi stanno zitte e buone quando capita a loro il momento di prendere una decisione di vita o di morte”.

Mirella Alloisio (staffetta partigiana)

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, ma ha fatto il bancario per avere uno stipendio. Fa il sindacalista per colpa di Lama, Trentin e Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it