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La legge per il distretto turistico balneare è realtà: la Regione investirà 20 milioni

Articolo pubblicato il 18 Dicembre 2018, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da:Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Zappaterra: “La Riviera da Goro a Cattolica farà un salto di qualità in termini di competitività e di riqualificazione”

“Coniugare la necessità di rinnovamento del comparto turistico balneare al miglioramento del contesto urbanistico e paesaggistico: la nuova legge regionale dedicata alla costa si fonda su questo equilibrio. – sintetizza la consigliera regionale Marcella Zappaterra, relatrice del provvedimento – È una legge tanto breve, visto consta di appena quattro articoli, quanto attesa. È infatti il completamento del lavoro che in questi anni istituzioni e operatori economici locali hanno portato avanti per il rilancio del settore turistico balneare e costiero. Cito tre passaggi: nell’ultimo quinquennio abbiamo registrato l’istituzione del Distretto turistico balneare della costa emiliano romagnola, il riordino della normativa di settore con l’istituzione delle destinazioni turistiche e la nuova legge urbanistica che punta alla rigenerazione e riqualificazione dell’esistente”.

“Il turismo è un settore in forte crescita in Emilia-Romagna e miriamo a renderlo ancor più competitivo. Dopo anni di crisi aumentano arrivi e presenze in tutto il territorio, ma è la riviera a fare la parte del leone. Questa legge ci consente di cambiare prospettiva e di fare un salto di qualità considerando la costa come un vero e proprio distretto industriale. È previsto – aggiunge Zappaterra – anche lo stanziamento di risorse specifiche: 20 milioni di euro da assegnare ai 14 comuni tra Goro e Cattolica tramite un bando triennale che sarà pubblicato prima dell’estate. 6 milioni di euro saranno già iscritti al bilancio che approveremo domani in Assemblea Legislativa”.

Con le somme previste si punta a realizzare progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana finalizzati a migliorare la qualità architettonica e ambientale dello spazio urbano, alla rimozione di eventuali elementi di degrado, al miglioramento dei servizi turistici, all’accessibilità e fruibilità di persone con disabilità, alla riduzione degli impatti ambientali, alla promozione della mobilità sostenibile, allo sviluppo della vocazione turistica del distretto costiero.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani