La Giunta regionale vara a Modena il progetto di legge sulla Memoria del Novecento in Emilia-Romagna
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna
Il presidente Stefano Bonaccini: “Abbiamo il dovere di ribadire che la memoria non è un concetto astratto ma un tema centrale per una comunità”. A bilancio 1 milione di euro per il 2016
Una legge forgiata nei mesi e che viene presentata in uno dei luoghi simbolo della pace e della resistenza alle oppressioni, testimone del sacrificio compiuto da un gran numero di persone, il campo di Fossoli a Carpi.
E’ il progetto di legge regionale sulla Memoria del Novecento in Emilia-Romagna, varata dalla Giunta presieduta da Stefano Bonaccini riunita stamattina a Modena.
“Abbiamo il dovere, insieme all’Assemblea legislativa, di ricordare e valorizzare i luoghi della nostra memoria – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Abbiamo il dovere soprattutto nei confronti delle nuove generazioni di ribadire che la memoria non è un concetto astratto ma un tema centrale per una comunità, un monito e nel contempo un punto di riferimento, una base da cui ripartire nei momenti difficili per consolidare la coesione sociale e la crescita culturale”.
Per il 2016 è a bilancio uno stanziamento di un milione di euro per l’attuazione degli interventi regionali in questo ambito, previa approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale di un programma pluriennale che definisca obiettivi, modalità e procedure di intervento.
“La lunga esperienza di impegno delle istituzioni intorno a questi temi – ha aggiunto l’assessore regionale alla Cultura e Legalità, Massimo Mezzetti – ci permette di costruire una rete di istituti storici per affrontare con una chiave non monografica la nostra storia dalla fine della prima Guerra mondiale allo stragismo, abbracciando l’intero arco del ‘900 per costruire percorsi formativi e didattici”.
Il Progetto di legge regionale “Memoria del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”, si propone quindi, in armonia con le leggi statali, di riconoscere la memoria dei fatti avvenuti nel territorio regionale, determinanti per l’assetto e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana, che hanno segnato la storia nazionale e locale nel corso del Novecento.
La Regione con questa legge mira a promuovere e sostenere interventi mirati a mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria dei fatti e degli avvenimenti per le generazioni attuali e future.
E intende farlo in primo luogo promuovendo la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e politico dell’antifascismo e della Resistenza, che riconosce come valori fondamentali dell’ordinamento costituzionale dello Stato e della Regione. Quindi questa legge vuole valorizzare la memoria dei “Giusti fra le Nazioni”, i non ebrei che abbiano agito in modo eroico per salvare la vita anche di un solo ebreo, per il valore eccezionale del loro operato nell’opporsi, in particolare in Emilia-Romagna, a ogni tentativo di genocidio e crimine contro l’umanità.
Per far ciò si vogliono incentivare la conservazione del patrimonio documentario e le attività mirate a mantenere vivo il ricordo di fatti, avvenimenti e persone che abbiano fortemente contrassegnato la storia italiana del Novecento, con particolare riferimento alle grandi guerre, all’emigrazione emiliano-romagnola nel mondo, al colonialismo, all’avvento e caduta della dittatura fascista, alla Resistenza e alla Liberazione, alla deportazione e allo sterminio nei campi di concentramento nazisti e fascisti, all’esodo giuliano-dalmata-istriano, alla discussione e approvazione della Costituzione, al terrorismo e alle stragi.
Infine, la Regione riconosce in particolare il ruolo e l’attività svolta in questo ambito dagli istituti storici presenti sul territorio regionale associati alla rete dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, le Istituzioni culturali che a vario titolo sovrintendono ai luoghi della memoria, le Associazioni partigiane, combattentistiche e reducistiche.
In tal senso la Regione intende favorire infine il coordinamento degli interventi promossi dai diversi soggetti, pubblici e privati, che operano in tale ambito, promuovendo la creazione e il rafforzamento di reti e di aggregazioni fra le associazioni, le fondazioni e gli istituti che operano nel campo della memoria.
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