LA FOTONOTIZIA
Ferrara la Furiosa
Tempo di lettura: 2 minuti
A Ferrara la bicicletta non è un mezzo per spostarsi da un posto all’altro, è uno stile di vita, si potrebbe quasi dire: dimmi come pedali e ti dirò chi sei… un ferrarese!
Ferrara in tutto il mondo è ‘la città delle biciclette’, ma forse non tutti sanno che la città del Rinascimento vanta anche un altro primato su due ruote: la si potrebbe chiamare anche la città del Giro d’Italia.
Ferrara, infatti, ha ospitato il primo arrivo di una tappa a cronometro nella secolare storia della corsa rosa. Correva l’anno 1933, il giorno erra il 22 maggio, 13esima tappa da Bologna a Ferrara a cronometro individuale. Un anniversario importante, se consideriamo che quella leggendaria frazione, celebrata dai grandi suiveurs, primo fra tutti Orio Vergani, vide primeggiare un grandissimo campione come Alfredo Binda, trionfatore quell’anno del suo 5° Giro d’Italia: un record che appartiene soltanto a 3 campionissimi: Binda, Fausto Coppi e Eddy Merckx.
Quest’anno Ferrara sarà di nuovo protagonista della 13esima tappa del Giro: non l’arrivo ma la partenza, il 18 maggio 2018.
Mentre ci si prepara per questo importante appuntamento ciclistico, questo weekend la città e il territorio sono stati invasi da due ruote d’altri tempi, grazie alla ciclostorica La Furiosa, da quest’anno all’interno del circuito Giro d’Italia d’Epoca.
La Furiosa nasce dal desiderio di rivivere le emozioni, le sfide con se stessi tipiche del ciclismo dei tempi passati. Su strade secondarie, alcune bianche per sfidare non i compagni d’avventura ma se stessi e nel caso anche il tempo avverso, su biciclette che hanno fatto la storia del ciclismo degli anni passati attraversando le campagne degli Estensi. Il percorso di 60 chilometri porta alla scoperta del territorio e delle Delizie Estensi, antiche dimore estive della nobile famiglia ferrarese. Al ristoro speciali “integratori” vi aspettano: salame ferarese, salamina da taglio, affettati vari, torte di zucca e di asparago, formaggi, pane ferrarese il tutto accompagnato dal tipico vino della sabbie.
Ecco alcune immagini scattate dal nostro Valerio Pazzi (clicca sulle immagini per ingrandirle).

Sostieni periscopio!
Redazione di Periscopio
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani