La fatturazione elettronica compie due anni
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Da Camera di commercio Ferrara
Seconda candelina per la fatturazione elettronica della Pubblica amministrazione. Era il 31 marzo 2015 quando è scattato l’obbligo per tutte le amministrazioni pubbliche di ricevere fatture solo ed esclusivamente in formato elettronico, e da allora ad oggi 650 imprese ferraresi, piccole fornitrici della Pa, si sono progressivamente registrate sulla piattaforma online https//fattura-pa.infocamere.it per utilizzare il servizio gratuito messo a disposizione dalla Camera di commercio.
6.040 le fatture emesse tra ottobre 2014 e febbraio 2017 attraverso il portale – nato da un accordo tra Unioncamere e Agenzia per l’Italia digitale e realizzato da InfoCamere – grazie al quale le piccole e medie imprese della provincia possono gestire senza alcun costo l’intero ciclo di vita delle fatture elettroniche (compilazione, spedizione, gestione e conservazione digitale a norma per dieci anni), fino a 24 documenti l’anno. La piattaforma online è raggiungibile sia dal sito della Camera di commercio (www.fe.camcom.it), sia dal punto unico di contatto previsto dalla direttiva Servizi europea www.impresainungiorno.gov.it.
Per il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, “Il servizio di fatturazione elettronica è un esempio concreto del contributo che la Camera di commercio intende dare per la digitalizzazione del Paese, nodo fondamentale sulla strada della modernizzazione del sistema delle imprese”.
Le imprese ferraresi che hanno finora utilizzato il servizio dell’Ente di largo Castello sono in
prevalenza di piccole dimensioni: imprese individuali nel 48% dei casi, società di persone in quasi il 20%. Un ulteriore 18% è rappresentato dalle società di capitali mentre residuali sono le altre forme giuridiche. Si tratta di imprese piccole anche in termini economici: quasi il 70%, infatti, ha un fatturato inferiore al milione di euro; di queste, il 25% fattura complessivamente meno di 100mila euro l’anno. Quasi tutte, infine, hanno meno di 15 addetti.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani