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La European Union Youth Orchestra e Vasily Petrenko a Ferrara per i due concerti della residenza primaverile – giovedì 11 e sabato 13 aprile

Articolo pubblicato il 9 Aprile 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 3 minuti


Da: Ferrara Musica
Torna protagonista l’orchestra residente di Ferrara Musica, la European Union Youth Orchestra, guidata dal suo direttore principale Vasily Petrenko. Insieme daranno vita, al Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” a due concerti di grande fascino, giovedì 11 e sabato 13 aprile, che coronano la residenza primaverile.
La prima di queste due serate – giovedì 11 aprile, inizio alle 20.30 – presenta un programma completamente incentrato su compositori russi, e vede la partecipazione del soprano Kristine Opolais, vera e propria star del panorama operistico internazionale. Si comincia con pagine operistiche di raro ascolto, come l’Ouverture tratta dall’opera Ruslan e Ljudmila, diventata oggi una delle opere più rappresentate in Russia, seconda opera di Glinka, la cui trama ruota attorno al cavaliere Ruslan, e che attinge il materiale musicale dal repertorio popolare russo, finnico, tartaro e persiano. Estremamente concisa e lontana dagli schemi italiani è l’ouverture, in forma-sonata. Si prosegue con la romanza di Rachmaninov “Zdes’ khorosho” (tratta dalle Dodici Romanze op. 21), caratterizzata dall’affascinante linea del canto e da un suggestivo accompagnamento dell’orchestra, e poi con la Polonaise e la Scena della lettera di Tatiana dall’opera Eugene Onegin di Čajkovskij. Completa la serata la Sinfonia n. 10 di Šostakovič, che è considerata da molti musicologi la migliore del compositore sovietico e che contiene al suo interno anche un “ritratto” di Stalin, raffigurato musicalmente come violento e spietato.
Sabato 13 aprile – sempre alle 20.30 – Vasily Petrenko e l’EUYO eseguiranno invece lo splendido e delicato Interludio del Chiaro di luna tratto dall’opera Capriccio, l’ultima scritta dal grande compositore tedesco Richard Strauss. Di carattere cameristico, è una pagina memorabile, in cui si mescolano una serena stanchezza autunnale e malinconico distacco (Strauss aveva 78 anni e sarebbe morto l’anno dopo la prima rappresentazione, avvenuta nel 1942). Il programma presenta poi due pietre miliari del repertorio sinfonico. Innanzitutto la Sinfonia K. 504 n. 38 di Mozart, detta “Praga” dalla città dove venne eseguita la prima volta nel gennaio 1787. Composta a Vienna alla fine del 1786, è una sinfonia spumeggiante, di ritmo incalzante, ricca di sorprendenti soluzioni. Con questa sinfonia Mozart chiude l’epoca dei grandi lavori ispirati al modello haydniano e pone i presupposti alle sue ultime composizioni per il suo sviluppo sinfonico. Chiude il programma la Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore di Anton Bruckner. Oltre ad essere la più eseguita insieme alla Settima, la Quarta è l’unica a portare un titolo di carattere descrittivo voluto dall’autore: “Romantica”. Ricorrenti infatti sono le allusioni a un modo di villaggi e di boschi, a un Medioevo germanico di cavalieri e cacce, alla nostalgia per tradizioni rurali autentiche spesso soffuse di tristezza.
La European Union Youth Orchestra ha trovato casa in Italia dopo l’annuncio della Brexit,, trasferendosi in due sedi: quella operativa a Ferrara, dove è stato attivato un progetto di residenza artistica triennale (2018/2020), e quella legale presso la sede Rai di via Asiago a Roma. Il trasferimento è avvenuto in due tappe: a dicembre 2017 è stato firmato l’accordo tra il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, la Rai, il Comune di Ferrara e la EUYO, per il sostegno e la valorizzazione dell’Orchestra Giovanile Europea. Nel marzo 2018 il Parlamento europeo ha votato l’inserimento della EUYO tra gli organismi speciali finanziati da Europa Creativa, con un finanziamento di 600mila euro fino al 2020.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani