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Una cantante sotto l’albero. Ha i lineamenti asiatici e una voce limpida e forte. La si può vedere (e sentire) da qualche settimana passando davanti al Duomo di Ferrara. In tarda mattinata, soprattutto nelle giornate di mercato del venerdì, lei arriva con addosso un piumino dai colori vivaci, un cappello in testa sullo stesso tono e una borsina di stoffa a tracolla. Incurante del freddo, si affianca all’albero, tira fuori un quaderno che tiene davanti a sé per leggere le parole e inizia a  intonare canti natalizi. Accanto a sé non ha ciotole, non mette cartelli e non chiede soldi. Forse proprio per questo non ha un folto pubblico ad ascoltarla. Le persone passano, guardano incuriosite, ma si tengono a distanza non capendo bene la motivazione di tanto impegno.

Mi scusi, ma lei chi è? “Mi chiamo Perla Lee – risponde sorridente – e mi sono laureata in canto nella Corea del sud. Poi sono venuta in Italia a perfezionarmi, a Osimo e Siena”. Qui, lei che ora ha 45 anni, ha conosciuto l’uomo che adesso è suo marito, Alessandro Ciciliati. “Mio marito è un direttore d’orchestra e uno dei liutai più bravi”. Ha il laboratorio in via Vallazza, a Cona, dove crea strumenti. La musica li ha uniti e a questa passione comune si è aggiunto il fatto che – dice lei – “il Signore ci ha chiamati”. Per testimoniare la fede e contribuire al “risveglio dei cristiani nella verità” adesso lei canta ogni volta che può. Quindi non sono canti natalizi? “No, sono canti di lode a Dio e continuerò a cantare indipendentemente dal Natale”. La loro chiesa è quella cristiana evangelica. Con discrezione un uomo si avvicina. “E’ mio marito”. Le passa dei fogli informativi, che lei mi passa. Ci sono i riferimenti di lei e lui se si desidera “un incontro per condivide la parola di Dio” e quelli della chiesa, in via Baluardi 63, dove vengono celebrate le funzioni ogni domenica alle 10.30.

Ma una cantante così, forse, potrebbe esibirsi in qualche luogo più adatto. “Sì, canto ancora. A Ferrara è più difficile. Una volta mi sono esibita al Ridotto del Comunale”. La voce c’è, la disponibilità anche. Chissà, magari troverà una sede più idonea per farla ascoltare.

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


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