Funziona così: buttano l’anello in terra con nonchalance, senza farsi notare. Poi, nell’atto di raccoglierlo, vi interpellano per chiedervi se per caso l’abbiate perso voi. La scenetta è più o meno sempre la medesima.
E’ l’ultima frontiera dell’accattonaggio, un escamotage che fa leva sulla brama dello stupefatto passante. L’oggetto mostrato è infatti un bell’anellone grosso, apparentemente d’oro. Ha l’aria di una fede nuziale, con una piccola cifratura all’interno che lo rende più credibile. Il questuante a questo punto ve lo offrirà, domandandovi in cambio qualche euro. “Qualcuno gliene dà 5, 10, mi è capitato anche di sapere che un signore ne ha dati 50 – riferisce una gentile gioielliera del centro -. Ne capitano tanti. Solo negli ultimi giorni una decina di passanti sono entrati in negozio mostrandomi questi anelli, quasi tutti uguali, qualcuno più credibile, altri più dozzinali. Vengono qui fiduciosi, convinti che sia oro, nella speranza di ottenere un po’ di soldi”. E se ne vanno con le pive nel sacco.
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Redazione di Periscopio
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