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Se siete all’aeroporto Schipol di Amsterdam e avete il cellulare scarico (e non siete ospiti di una costosa ed elegante business lounge), oggi potete ricaricarlo pedalando. E’ l’idea dell’azienda belga WeWatt [vedi], al cui capo stanno le due imprenditrici Patricia Ceysens e Katarina Verhaegen, quella di una stazione di ricarica che si chiama We-bike. Le postazioni, di design, in acciaio e legno, ricordano le selle di uno scooter, dove, al posto della pedana, ci sono due pedali. Bastano 30 circa minuti di pedalata per ricaricare qualsiasi dispositivo elettronico e sgranchirsi un po’ le gambe prima o dopo il volo oppure durante la vostra giornata lavorativa. Webike, infatti, è stata pensata anche per le aziende, non solo per i luoghi pubblici. Quale è la sfida? (“Watt’s the challenge?”), recita lo slogan dell’azienda: diventiamo troppo sedentari, sediamo quasi tutto il giorno. E abbiamo bisogno di elettricità, ogni giorno. Qual è la soluzione? (“Watt’s our solution?”): pura elettricità umana. Cosa si guadagna? (“Watt’s your win?): uno stile di vita sostenibile e salutare (e un invito a tutti: date elettricità alla vostra mente).

webike
Postazioni da uffici

L’idea è stata sperimentata e applicata anche in alcuni uffici, dove invece di stare di fronte ai computer tutta la giornata, si può pedalare, magari in pausa pranzo. Qui la tavola è rotonda, con tre posti, in due si pedala (convertendo la pedalata in elettricità), il terzo è libero. Di fronte alla postazione con i pedali vi sono dei Led interattivi che indicano la quantità di energia umana prodotta e la capacità di ricarica.

webike
Postazioni da ristoranti

WeWatt indica che il sistema può generare circa 30 watts per postazione. Oltre ai classici banconi, sono stati progettati anche i tavolini dalla forma circolare presenti già in varie aziende di Bruxelles (come il Cameleon Shopping mall o il ristorante ExKi) e in alcune stazioni ferroviarie, come quella di Montparnasse a Parigi e dell’aeroporto Charles de Gaulle della stessa capitale francese. Pedalare per credere.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it