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di Francesca Ambrosecchia

L’umanità e la comprensione sono concetti fondamentali anche in ambito medico. Oltre alle conoscenze medico scientifiche del professionista, si sente sempre più la necessità di questi due caratteri anche nell’ambito della cura.
Il paziente vuole essere curato e quindi giungere in minor tempo possibile alla guarigione effettiva, sia fisica che psicologica, ma nel corso di tale processo vuole essere capito, sostenuto e ascoltato.
Problematiche nel rapporto medico paziente insorgono proprio su tale questione: non sempre il medico riesce a dare le stesse “attenzioni” a tutti i suoi pazienti per via del poco tempo a disposizione avendone in carico un gran numero e questi ultimi si sentono trascurati e non affiancati adeguatamente nel percorso di cura.
In tale processo è fondamentale la collaborazione del paziente: deve seguire le procedure prescritte dal medico curante e ciò si ottiene maggiormente quando le esigenze di cui sopra vengono soddisfatte. Cura medica e cura affettiva sono un binomio sempre più imprescindibile.

“Bisogna tornare alla Medicina della persona. Per curare qualcuno dobbiamo sapere chi è, che cosa pensa, che progetti ha, per che cosa gioisce e soffre. Dobbiamo far parlare il paziente della sua vita, non dei suoi disturbi. Oggi le cure sono fatte con un manuale di cemento armato: -lei ha questo, faccia questo; ha quest’altro, prenda quest’altro-. Ma così non è curare”
Umberto Veronesi

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Redazione di Periscopio



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