La Collezione d’Arte Sgarbi a Novara, Per Ferrara PD… meglio Buskers, Internazionale e Maisto….
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Da: Roberto Guerra
Lo scorso anno il celebre Vittorio Sgarbi aveva proposto la sua straordinaria Collezione d’Arte privata (con capolavori dal Rinascimento al contemporaneo) alla Sua Città, Ferrara, magari in Castello per rivitalizzarlo al passo con il XXI secolo. Massimo Maisto, Assessore alla Cultura e Vice Sindaco (negli ultimi anni distintosi per ostracismi verso Italo Balbo, il trasvolatore e verso futuristi ferraresi noti in mezza Italia.., insomma una sorta di neosoviet alla luce del Sole, sempre in prima linea con certa retorica deja vu antifascista e verso le opposizioni…) subito rispose picche. Lo stesso sindaco di Ferrara e il ministro ferrarese Franceschini furono più cauti, come se niente fosse nel silenzio e l’omertà dei soliti media e intellettuali di regime locale, quasi tutti. In questi giorni l’epilogo. L’aveva insomma annunciato – Maisto- e alla fine nessuna autocritica. E a suo tempo complimenti con il senno di poi al ponzio pilatismo appunto di Franceschini (Ministro) e del Sindaco, si dicevano possibilisti ma nonostante ruoli più autorevoli (violando persino una logica naturale “gerarchia” di ruoli istituzionali (logica pertanto da clan e famiglie…) , alla fine Maisto, assessore neosoviet alla cultura e vicesindaco, l’ha avuta vinta. La super Vittorio Sgarbi collection nonostante il boom di Osimo, vola a Novara, per Maisto evidentemente è arte degenerata… Ebbene noi non ci stiamo a stare zitti come puntualmente farà l’attardata cultura ferrarese, quasi tutta sempre supina per poche briciole in ossequio a Maisto. Il Sgarbi bannato è uno scandalo cittadino e nazionale e riflette appunto il fascismo rosso dominante a livello culturale in città e il leccaculismo di quasi tutta la cultura ferrarese locale. Questa è la verità storica semplicemente di Ferrara nell’anno 2017. E questo scriveranno gli storici del futuro. Almeno lo si sappia, poi qua a Ferrara continuino pure a vivere come zombie dentro le loro percezioni di eccellenza artistica globale (ci sono ma solo vagoni effimeri ormai destinati a schiantarsi come in Cassandra Crossing) ma fuori Ferrara tutti lo sanno che è solo un villaggio terminale, tra minculpop culturali e deliri migrantici, di sudditi e fuori di testa, assolutamente pazzatisti che giocano a nostalgie neoestensi o da piccola Versailles! E non ultimo complimenti alla stampa local… mandarina… infiniti editoriali sul mito dei migranti e persino masochista… L’editto di Maisto e il PD contro Sgarbi sarebbe anche un grande scoop se si degnassero di qualche critica politicamente scorretta… ma ormai più facile un Ufo che sbarca direttamente in Castello che a Ferrara una informazione decente, ormai complice irresponsabile in ogni campo del degrado prossimo venturo senza ritorno di Ferrara, stazione di Ferara…
Roby Guerra Azione Futurista Ferrara

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Roby Guerra
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani