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di Lorenzo Bissi

Io quando leggo Friedrich Nietzsche trovo ragione di esistere, di dire il mio grande sì alla vita. Le sue affermazioni sono tuttora pervase di bruciante attualità, e la sua personalità, il suo linguaggio violento (non compreso quando era in vita, e addirittura frainteso dopo la sua morte) sono di tale esuberanza da trasmettere una vitalità, un’energia, una potenza che difficilmente si prova davanti ad un libro.
In questo estratto critica apertamente una civiltà alla cui base sta il risentimento, la società (purtroppo oggi imperante) del “io non ho combinato niente nella vita, ma mi basta che il mio vicino abbia combinato meno di me”. Non è questo l’atteggiamento che porta al miglioramento della specie, ma solo all’autodistruzione di questa; e allora ben venga il timore, la paura di non essere all’altezza del proprio avversario, poiché solo così si può superare la mediocrità, il nulla in cui lentamente sta sprofondando l’umanità.
E per essere leggeri, davanti ad affermazioni così grandi: non si provi la paura di mettersi in gioco, perché agire è l’unico modo per un uomo di lasciare un segno, di vivere…
Buona settimana!

“E non è forse questa la nostra fatalità? Che cosa determina, oggi, la nostra ripugnanza per “l’uomo”? – poiché è dell’uomo che noi soffriamo, non v’è dubbio. – Non il timore, ma piuttosto il fatto che non c’è più nulla da temere nell’uomo.”
Friedrich Nietzsche

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Redazione di Periscopio



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