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La città biancoazzurra

Articolo pubblicato il 24 Aprile 2016, Scritto da Giorgia Mazzotti

Tempo di lettura: 2 minuti


“Biancoazzurro è il colore che amo e il mio cuore è soltanto per te. Alzo gli occhi e guardo il cielo, solo il cielo è più grande di te. Oh, oh-oh-oh, oh-oh-oh…”. Invasione spallina ieri sera in tutta la città per festeggiare la promozione in serie B. Allo stadio finisce la partita e in centro inizia la festa. I tifosi arrivano prima un po’ isolati con maglie e sciarpe bicolori. Poi diventano una folla. Un furgoncino dipinto di bianco e blu fa una giravolta intorno alla statua di Savonarola coi passeggeri che si sporgono a sventolare la bandiera, inseguiti da una ferraresissima bicicletta che sventola lo stesso stendardo. Persino il Duomo viene incorniciato da bandiere formato lenzuolo, in pronto vendita per i festeggiamenti. Sul sagrato un cane porta la bandiera intorno al collo. Clic, uno scatto per immortalarlo a ricordo di questa giornata sullo sfondo di un paio di scarpe da tennis celesti su jeans candidi. Poi alzi la macchina e lo sguardo e sopra trovi l’assessore allo sport Simone Merli, che dice felice: “Questa è una vittoria che farà bene a tutta la città”. E brinda con l’amico Abdou Whab Diakhaté, che viene dal Senegal ma non si perde una partita della Spal.

OGGI – IMMAGINARIO SPORT

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Festa in centro per la promozione della Spal in serie B (foto Giorgia Mazzotti)
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Cane spallino sul sagrato del Duomo (foto Giorgia Mazzotti)
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Festeggiamenti sul sagrato del Duomo (foto Giorgia Mazzotti)
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L’assessore Simone Merli con Abdou Wahab Diakhaté, spallino senegalese (foto Giorgia Mazzotti)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani