Skip to main content

La carica dei Groov a Nation travolge il Puedes Summer Night

Articolo pubblicato il 11 Agosto 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Associazione Puedes Puedes

Il sottomura diventa un’oasi in cui mangiare sano, ma senza rinunciare al gusto

Il Puedes Summer Night è l’oasi nel sottomura in cui si può cenare, ma con coscienza. Oltre alle pizze, agli arrosticini e agli spaghetti che stanno esaltando i palati ferraresi, ha ottenuto uno spazio di riguardo anche il cous cous Bia. Sono proprio gli artisti, infatti, a chiederlo sempre nel backstage. Gustoso, versatile e pratico, nasce dalla semplicità della tradizione e della lavorazione della semola. «I Bia Cous Cous – spiega Sara Bottoni, marketing manager – nella loro ampia gamma, sono ideali per adulti, bambini, anziani, sportivi, intolleranti al glutine e amanti dei prodotti biologici. Sono inoltre un ottimo alleato per tutti coloro che, anche avendo poco tempo a disposizione, desiderano seguire un’alimentazione sana e gustosa». Queste sono solo alcune delle caratteristiche che hanno portato Bia a essere riconosciuta come leader europeo nella produzione di cous cous e leader mondiale nella produzione di cous cous biologico; tanto da annoverare tra le sinergie quella con l’Università di Ferrara. «Il cous cous è una scelta eccellente per la dieta quotidiana – aggiunge la Bottoni – perché fornisce energia e, al contempo, non appesantisce: è altamente digeribile e quindi adatto per essere consumato a tutte le età. I Bia Cous Cous si caratterizzano poi per essere di semplice e veloce preparazione, anche con acqua fredda. Sono adatti sia a realizzare ricette sofisticate, sia nelle insalate. La loro versatilità – e conclude – permette di preparare infinite piatti di carne, pesce, verdure, legumi, cereali, oppure ottimi dolci, arricchiti di uva passa, frutta secca e miele». Un maestro nell’utilizzo del cous cous Bia è lo chef Simone Nerini, che ogni sera si sbizzarrisce dietro i fuochi del Ristorantino La Savina.
Non a caso domani, alle 18.30, l’aperitalk sarà incentrato sull’attenzione in cucina, sul rapporto tra nutrimento e sapore, nonché sul recupero degli sprechi alimentari. Per “AvanziAmo in salute”, un progetto di Officina Dinamica, sarà la nutrizionista Elisabetta Ciannella a entrare nel merito dell’argomento. Alle 21.30, dopo aver cenato, i Groov a Nation si conquisteranno la scena a colpi di reggae. Nati nel 2012 da una grande passione per la musica e da una forte amicizia, da otto membri che erano in partenza, quest’anno si sono ridotti a cinque. Si sono consolidati per esprimere a pieno il sound che li rispecchia. Se alla testa ci sono i solidi cugini Miazzi, Gabriele al basso e Alessandro alla batteria, il resto della band può con estro e armonia dare sfogo a un’ampia sezione melodica. Le tastiere toccano a Domenico “Fyah to di Finga” Tonini, al sax c’è Stefano “SaxT” Giuntoli e, last but nont least, la voce principale e prima chitarra è Luca “Luke Ae” Squeglia.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani