La canapa ieri, oggi e domani: grande successo per il seminario di Confagricoltura Ferrara tenuto a Cento
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da: ufficio stampa Confagricoltura Ferrara
Successo per il seminario di Confagricoltura Ferrara organizzato a Cento sulle nuove opportunità date dalla produzione della canapa
“Il nostro è un territorio naturalmente vocato alla coltivazione della canapa che storicamente può vantare un prodotto di assoluto pregio ed è proprio con questo tema che Confagricoltura Ferrara ha voluto iniziare il ciclo dei lunedì dell’agricoltura, retaggio di una tradizione antica” così il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli all’apertura dei lavori della mattinata.
“A cavallo tra ‘800 e ‘900 nel Paese si producevano qualcosa come 800 mila quintali di canapa, di cui circa 365 erano di matrice ferrarese” ha spiegato Gian Paolo Borghi, etnografo e consulente del M.A.F. (Mondo Agricolo Ferrarese) che ha accompagnato i presenti attraverso un interessante excursus storico sulla coltivazione della canapa ferrarese con riferimenti al territorio centese.
“La coltura ha raggiunto l’apice negli anni ’40 del Novecento con quasi 90.000 ettari coltivati a livello nazionale” ha ricordato Romano Giovanardi, docente di Agronomia generale e coltivazioni erbacee presso l’Università di Udine. “La canapa – ha proseguito Giovanardi – ha subito un brusco arresto dovuto a molteplici fattori tra cui l’aumento dei costi di produzione, le difficoltà di meccanizzazione e la crescente competizione di altre colture da fibra meno costose. Ma oggi vi sono le condizioni per reinserire la canapa nei sistemi agricoli dell’UE.” Si sta assistendo, infatti, ad un adeguamento della normativa di politica agricola comunitaria e alla concessione di contributi finanziari alla produzione e alla trasformazione.
“E’ necessario ricostruire un’intera filiera” questo lo stimolo dato da Simone Beda, esperto di monitoraggi ambientali, agronomici e studi ecologici. “Il riavvio della coltivazione della canapa nella Pianura Padana può rappresentare un’opportunità di sviluppo dell’attuale agricoltura emiliana, veneta e lombarda. La canapa può avere molteplici utilizzi in campo tessile e alimentare e ulteriori usi si stanno sviluppando grazie a numerose ricerche e prove sperimentali”. Beda ha poi spiegato come la filiera, che parte dalla coltivazione per arrivare alla trasformazione delle materie prime, necessiti oggi ancora di una sperimentazione al fine di mettere a punto le varie fasi e superare le criticità presenti a livello tecnico e legislativo.
Si sta lavorando, inoltre, anche per lo sviluppo dal punto di vista della meccanizzazione sia per la fase della raccolta che della prima lavorazione. Ne ha parlato in modo approfondito Filippo Borgato, perito meccanico, consulente del territorio e di tecnica dei materiale agricoli che ha ricordato che “per la raccolta del seme si possono utilizzare le attuali mietitrebbie, ma per rendere remunerativa la coltivazione occorre lavorare anche la restante biomassa (paglia) al fine di ricavarne fibra e canapulo”. Borgato ha proseguito aggiornando i presenti sugli studi di progettazione per la creazione di macchine agricole al fine di essere pronti anche a livello di meccanizzazione nel momento in cui la canapa dovesse tornare ad essere coltivata su grandi superfici.
“Ci sono, dunque, ancora alcune limitazioni da superare, tuttavia i recenti sviluppi a livello di finanziamento comunitario e legislativo italiano, unitamente all’aumento di richiesta delle fibre tecniche e dei prodotti derivati dalla canapa, fanno sempre più pensare ad un reinserimento della canapa stessa all’interno delle produzioni agricole, e Confagricoltura Ferrara ha voluto contribuire, con questo incontro, a mantenere alta l’attenzione su questa tematica” ha concluso il Presidente Scaramagli dando appuntamento al prossimo incontro de “I lunedì dell’Agricoltura” che si terrà l’1 febbraio a Codigoro per parlare di innovazioni nelle colture erbacee e prospettive di mercato delle principali commodities.
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