Kellon Yaani Kellon (Tutti vuol dire tutti a casa)
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Da Associazione dei libanesi a Ferrara
Proseguono le manifestazione in Libano dal 17 di ottobre scorso , disoccupati e studenti.
Sono scesi nelle piazze contro il potere politico e confessionale , e in particolar modo contro la corruzione che ha indebitato il Libano nella misura di cento miliardi di dollari, espongono solo le bandiere libanesi che sventolano in mezzo ai manifestanti .
Il governo aveva deciso di inserire nell’ultima finanziaria alcune tasse antipopolari , sul pane , sulla
benzina e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di applicare una tassa sul whatsapp
in misura di 20 centesimi al giorno una operazione in odor di tangente . I manifestanti rifiutano qualsiasi
strumentalizzazione partitica.
Di fronte a questa situazione il primo ministro Saad Hariri prima di dimettersi aveva tentato di proporre una piattaforma che , la “PIAZZA” ha rifiutato per mancanza di fiducia ribadendo le loro richieste:
1 Le dimissioni del Presidente della Repubblica
2 Le dimissioni del governo
3 Scioglimento del Parlamento
4 Togliere il segreto bancario e restituire i fondi saccheggiati allo Stato Libanese
5 Abolire il sistema politico confessionale per eleggere i deputati e nominare i ministri e i presidenti di
governo e camera
6 Annullamento della pensione e vitalizio dei deputati, ministri e presidenti
L’Associazione dei libanesi a Ferrara rivolge un appello alla cittadinanza ferrarese e alla società civile per informarla e invitarla a partecipare al presidio , che si terrà Sabato 9 Novembre in piazza Trento e Trieste, lato Mac Donald’s dalle ore 15 alle ore 17, per esprimere il nostro sostegno alla rivoluzione pacifica in atto in Libano , dal 17 di ottobre, contro la corruzione e il sistema politico confessionale e l’austerità . Malgrado le dimissioni del governo del Primo Ministro Hariri la classe governativa non intende prendere in considerazione le richieste della PIAZZA per cambiare rotta nel paese .
La Comunità libanese di Ferrara augura che la pacifica rivoluzione porti alla soluzione dei problemi.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani