da: Francesco Introzzi (Cuneo)
Non è che salvando l’attuale costituzione si salvi qualcosa di molto prezioso. Certo che per evitare il peggio, come dite voi, è meglio salvare il salvabile.
Ma quello che non vi si può perdonare è il fatto di insistere nel difendere a spada tratta una costituzione che ha nei limiti dichiarati della costituzione stessa il soffocamento aprioristico delle capacità popolari di auto-educazione alle libertà civili da parte di partiti che – in teoria – dovrebbero essere “anti-fascisti”. La deriva autoritaria, gerarchica, clientelare, corporativa, anti-localistica della riforma Renzi è sotto gli occhi di tutti. Soltanto che Renzi cerca di propinarla come la ricetta amara per scongiurare l’incapacità strutturale dell’Italia di uscire da una recessione che rischia di incancrenirsi.
Il guaio è che quando voi affermate che la Costituzione “E’ un insieme coerente di regole per costruire il quadro del relazionarsi quotidiano tra cittadini sovrani.” Fate una dichiarazione che è semplicemente di una falsità mostruosa!
(1) – La Costituzione contiene verità sacrosante ma intercalate – e tutti lo sanno! – da contenuti di matrice dogmatica – religiosa (cattolico-pontificia) e laica (marxista) – che fanno a pugni con i principi di libertà che in altre parti la Costituzione afferma come inalienabili o come doverosamente perseguibili.
(2) – Il secondo comma dell’articolo 1 contraddice se stesso quando afferma :
“La sovranità appartiene al popolo che [però non è autorizzato ad esercitare in quanto] la esercita [soltanto] nelle forme e nei limiti (!!!) della Costituzione [prodotta da un sistema partitocratico che avoca ai partiti stessi l’esercizio pieno della sovranità ex-popolare!]
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Ma che logica politica, filosofica, giuridica è mai questa?
Non vi capisco!!!
Rischiano di diventare più comprensibili Matteo Renzi, Graziano Del Rio &C. di voi!
Sono esterrefatto!!!
Cordiali saluti.
Francesco Introzzi
/Riporto sotto il testo del vostro ultimo documento
In una cerimonia ufficiale, il Presidente Mattarella ha espresso, riguardo al referendum, “l’auspicio che il confronto si svolga sul merito della riforma sottoposta al voto popolare perché l’elettorato si esprima con piena consapevolezza, nella sua sovranità”.
Siamo perfettamente d’accordo, purché, come dovrebbe essere ovvio, il confronto sul merito non resti uno slogan privo di contenuti. Lo ricordiamo perché, fino ad oggi 28 luglio 2016, non c’è una parola degli autori e dei sostenitori della proposta di riforma costituzionale che enunci concetti diversi dalle intenzioni mirabolanti sulle cose che dicono di voler fare. Non entrano mai nel merito della loro proposta di riforma.
Eppure la Costituzione non è un’insalata di formule magiche per drogare con le speranze. E’ un insieme coerente di regole per costruire il quadro del relazionarsi quotidiano tra cittadini sovrani. Le intenzioni, praticando le formule magiche, eludono il come costruire davvero tali regole e, intanto, peggiorano nel profondo quelle esistenti, rendendo così più difficile relazionarsi.
Per impedire che la strategia delle intenzioni corrisponda alla maligna strategia di chi vuole peggiorare apposta la sovranità civile al fine di avere mani più libere, diffondiamo al massimo il confronto di merito. E’ la strada più convincente e sicura per favorire in autunno il voto NO alla proposta.
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