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Io, mamma avvocata, non ho mai potuto esercitare

Articolo pubblicato il 28 Febbraio 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: < 1 minuto


Ho letto l’articolo a firma Simona Gautieri (leggi) e lo trovo tragicamente colmo di verità. Io ho fatto tutta la triste gavetta a Ferrara, pur essendo di una provincia veneta. I sacrifici, anche economici dovuti agli spostamenti, non sono mai stati ripagati, sotto nessun punto di vista. A luglio 2015 ho superato l’esame d abilitazione, ero al settimo mese di gravidanza. Dopo alcuni mesi trascorsi a fare la mamma della mia piccola, ho provato a riaffacciarmi al mondo dell’avvocatura, purtroppo senza successo. Tra le varie risposte che mi sono sentita dare, la più triste era proprio legata alla mia maternità che, secondo il dominus di turno, non mi avrebbe permesso di dedicarmi alla professione al 100%. Questa brevemente la mia storia che nulla di nuovo può portare a quanto già ampiamente detto e scritto. Attualmente lavoro come impiegata, non potendo permettermi economicamente di aspettare ancora il mio momento. Grazie per aver dato voce alla nostra triste situazione.
Lettera firmata
Ferrara

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani