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da Casa Museo Remo Brindisi

Il Museo Remo Brindisi è oggi una piccola perla tra i musei civici comunali comacchiesi, ma in origine è stato la casa dell’artista Remo Brindisi, il quale ha pensato l’edificio soprattutto come un contenitore espositivo delle numerose opere d’arte da lui collezionate durante tutta la vita.
Domenica 23 aprile 2017, dalle ore 9:30, gli Igersferrara invaderanno questo spazio culturale inedito che raccoglie a tutto tondo le arti visive passando dall’architettura, al design, alla pittura e alla scultura. L’edificio, con la sua particolare struttura avanguardistica e la sua scala interna a chiocciola, progettato da Brindisi insieme all’architetto designer Nanda Vigo negli anni ‘70, è l’elemento principale che lega insieme tutte le opere esposte. In questo luogo sono documentate le principali correnti dell’arte del Novecento italiano ed internazionale e, oltre allo stesso Brindisi, sono presenti nomi come Alberti, Archipenko, Alechinski, Arman, Csar, Bacon, Cristo, Dal, Ernst, Giacometti, Gischia, Kijno, Klein, Matta, Moore, Mathieu, Picasso, Pollock, Rauschemberg, Roccamonte, Rotko, Stryk, Warhol, Yamagata, Zimmerman; di particolare rilevanza inoltre un graffito di Lucio Fontana.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti previa prenotazione su eventbrite (https://invasionemuseoremobrindisi.eventbrite.it).
Hashtag della giornata: #invasionidigitali, #MuseoRemoBrindisi, #igersferrara, #invasionidigitaliFE.
Ricordiamo che questa visita è programmata durante i weekend delle Invasioni Digitali (www.invasionidigitali.it), le quali sono a tutti gli effetti un movimento nazionale che propone la liberalizzazione della cultura, specialmente nel campo più tradizionale e istituzionale dei cosiddetti “beni culturali”.
Sono nate nel 2013, ma in questi pochissimi anni hanno già riscosso notevole successo proprio grazie alla loro formula di partecipazione pubblica alla divulgazione culturale. Il loro è un nuovo approccio alla fruizione di luoghi di interesse storico-culturale, grazie al coinvolgimento bottom-up del pubblico che frequentando questi eventi e condividendo sui social network foto, impressioni, racconti ed emozioni, diventa un attore di questa liberalizzazione.

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