INTERVISTE
Voci di piazza, Festivaletteratura visto dalla parte dei volontari
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E’ calato il sipario anche sulla diciottesima edizione di Festivaletteratura. Ormai i record non sono più una sorpresa per la manifestazione mantovana che, come confermano i numeri a poche ore dal termine, sono aumentati rispetto agli anni passati: quasi 70 mila i biglietti venduti che, aggiunti ai partecipanti a eventi gratis e alle altre iniziative, delineano una presenza che va aggirandosi attorno alle 120 mila unità. Un traguardo veramente importante e soprattutto rassicurante per gli anni a venire, considerata anche la qualità e l’importanza degli ospiti del festival sempre molto amati dal pubblico.
Questo per me è stato il sesto anno consecutivo da volontario al servizio agli eventi, in quest’edizione ruolo impreziosito dalla nomina di responsabile di luogo, e posso tranquillamente confermare la notevole mole di lavoro aggiuntasi rispetto agli altri anni. Le strade di Mantova soprattutto nel weekend (e grazie al cielo, in tutti i sensi, viste le premesse meterologiche dei primi giorni) erano intasate, le code agli eventi chilometriche, le ore di attese sotto il sole interminabili. Non ho mai visto nella mia esperienza mantovana così tanti passanti girovagare per la città, scovare un angolo con in corso un evento, magari già incominciato e con posti a sedere esauriti, e volervici entrare lo stesso. Tutti sintomi che Festivaletteratura è più vivo che mai ed appassiona senza paura di coinvolgere chiunque, spesso anche quelli sulla carta più disinteressati.
Mi sono soffermato così a chiaccherare con i miei compagni di avventura provenienti sia dalla provincia che da altre parti d’Italia, riflettendo sul nostro operato e sulla fortuna di far parte di una macchina organizzativa divenuta veramente importante negli ultimi anni. Anche Edoardo, vent’anni e residente in provincia alla sua settima edizione da volontario, conferma che quest’anno c’era qualcosa in più rispetto agli anni passati e che “dopo tanti anni e tanta esperienza acquisita, questa volta arrivare a domenica è stata molto più dura, fisicamente e mentalmente. Ho visto nel tempo il festival evolversi e sono rimasto profondamente colpito e allo stesso tempo orgoglioso nel vedere come così tante persone, noi volontari in primis, riescano a fondersi in un tutt’uno con la città per tutta la durata dell’evento, creando una cornice per me unica in tutta la nazione”. Maddalena invece, 17 anni e proveniente da Verona, mette in risalto l’importanza “didattica” del festival: “è il mio secondo anno da volontaria a Mantova, opportunità offertami dalla scuola che propone a molti alunni come me di avanzare le candidature. Ho conosciuto tanti altri ragazzi che sono riusciti ad entrare nell’organizzazione di questo evento grazie alle scuole e penso che siano iniziative che non possano fare altro che aiutare i giovani, stimolandoli a partecipare in modo attivo ad eventi di questo genere”. Ilaria da Milano invece sottolinea la questione del volontariato come “spinta fondamentale per fare funzionare queste manifestazioni, divenute famose oggi ma nate anni fa con l’aiuto di tante persone e pochi spiccioli . Da anni nel mio comune sono attiva come volontaria in diverse associazioni ed in parrocchia, Festivaletteratura mi ha dato la possibilità di scoprire altri volti del volontariato, organizzando sempre in festa e allegria un evento per decine di migliaia di persone, promuovendo cultura e arte”. E come dimenticarsi del divertimento? E’ quello che pensa Virginia, anche lei residente in provincia e alla quarta esperienza, mettendo in risalto come “non ci sarebbe questo grande feeling tra così tanti volontari senza una grande voglia di divertirsi, anche durante i momenti più duri e con tanto lavoro da fare. Questo a mio modo di vedere è la grande fortuna del gruppo di Festivaletteratura”.
Insomma tra tanti biglietti staccati, tanti tavoli spostati, ritmi frenetici, notti quasi insonni tra palestre e campeggi, ci sta tanta voglia di mettersi in gioco e contribuire partecipando a quella che oramai è divenuta una tappa obbligatoria per molti. Queste erano solo alcune delle voci delle più di settecento magliette blu di Festivaletteratura, che si sono già dati appuntamento per l’anno prossimo, sempre a Mantova, dal 9 al 13 di settembre.
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Andrea Vincenzi
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