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da: organizzatori

Più del 10% dei giovani italiani tra i 14 ed i 25 anni presenta qualche disturbo del comportamento alimentare (DCA) non ancora del tutto conclamato e su circa 4 milioni e mezzo di giovani donne italiane, almeno 65 mila sono affette da una forma grave di tali patologie (con una netta prevalenza della bulimia sulla anoressia), mentre sono circa 8500 i nuovi casi per anno.
Anoressia e bulimia rappresentano oggi la prima causa di morte tra le ragazze fra i 12 e i 25 anni.
Ovviamente la guarigione di tali disturbi è tanto più probabile quanto più vengono individuati ed affrontati precocemente e quindi quando ancora non sono nella fase conclamata.
Anche nel campo di questi disturbi è poi essenziale un intervento di prevenzione che sia indirizzato soprattutto alla fascia di età più a rischio e quindi proprio agli adolescenti nei quali sono frequenti situazioni di disagio nei rapporti con il loro corpo e con il cibo che spesso ne costituiscono l’anticamera.
Per tali motivi e per il tredicesimo anno consecutivo, sotto il patrocinio del Rotary Club di Ferrara, si è svolto nei mesi scorsi, in alcune scuole medie superiori della nostra città, un intervento finalizzato alla prevenzione dei DCA (anoressia e bulimia) negli adolescenti che frequentano le prime classi di tali istituti.
Grazie alla sensibilità dimostrata dagli insegnanti di riferimento per l’educazione alla salute degli Istituti Medi Superiori di Ferrara Liceo Sociale “G. Carducci”, IPSIA “Ercole I° d’Este”, IPSSAR “O. Vergani”, Istituto Professionale “L. Einaudi”, Istituto Tecnico per Geometri “G. B. Aleotti”, Liceo Classico “L. Ariosto”, Istituto Tecnico “V. Bachelet” nonché dei corrispettivi Dirigenti Scolastici, è stato possibile coinvolgere nell’intervento di quest’anno ben 18 classi prime di tali istituti.
L’intervento, coordinato dal Prof. Franco Tomasi e al quale ha partecipato anche la dietista Dr.ssa Nadia Bergamini, è stato articolato in tre incontri successivi per complessive 4 ore. Il primo, della durata di 2 ore in gruppo, condotto dal medico, il secondo e il terzo, della durata rispettivamente di 1 ora, classe per classe, dal medico e dalla dietista.
Anche quest’anno è stato somministrato ai partecipanti al progetto, prima del suo inizio, un breve questionario anonimo mirante alla valutazione del rapporto degli adolescenti con il loro corpo e con il cibo.
Sono stati raccolti 380 questionari compilati dai giovani adolescenti dei quali 313 femmine e 67 maschi in età compresa fra i 14 e i 16 anni.
La prima annotazione che emerge dall’analisi dei questionari di quest’anno è che la situazione, come peraltro è accaduto negli anni scorsi, sembra essere abbastanza preoccupante: ben 45 ragazze (14,4% del totale) hanno totalizzato nel test un punteggio chiaramente indice di una situazione di grande disagio nel loro rapporto con il cibo e con il corpo che potrebbe essere compatibile con la presenza di un cosiddetto “disturbo del comportamento alimentare non altrimenti classificato” che spesso può sfociare in un DCA vero e proprio.
Viceversa, fra maschi, è risultato “positivo” solamente 1 giovane.
Per quanto riguarda l’analisi particolare di alcune delle risposte fornite al questionario, risulta che, fra le 45 ragazze “positive”, 41 (91%) hanno una terribile paura di ingrassare; 35 (78%) si sentono in colpa dopo aver mangiato; 34 (75%) sono tormentate dal desiderio di essere più sottili; 42 (90%), sono preoccupate dall’idea di avere del grasso sul corpo; 27 (60%) si impegnano costantemente in programmi di dieta.
Particolare preoccupazione, poi, deriva dal fatto che 20 (44%) di loro si provocano più o meno abitualmente il vomito dopo aver mangiato verosimilmente per controllare il peso, mentre fra le rimanenti 25, che invece non lo fanno, 4 dichiarano di avere l’impulso a farlo.
Da sottolineare infine che fra le 39 ragazze con test positivo che hanno indicato sulla scheda il loro peso e la loro altezza (tali dati erano facoltativi) solamente 2 sono sovrappeso per cui forse avrebbero motivo di preoccupazione, mentre fra le restanti 37, 22 sono normopeso e 6 addirittura sottopeso e quindi la loro preoccupazione è assolutamente immotivata.
In conclusione, viene purtroppo ancora una volta confermato che il rapporto dei giovani, femmine in particolare, con il loro corpo e con il cibo non è certamente felice e che la presenza di tale situazione di disagio è molto frequente anche fra le nostre giovani.
Viene quindi ulteriormente rafforzata la necessità di mettere a disposizione soprattutto delle femmine in età adolescenziale interventi di prevenzione sempre più estesi ed approfonditi.

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