Interrogazione in Regione sui treni di passaggio tra Foro Boario e Rivana a Ferrara
Tempo di lettura: 2 minuti
da: ufficio stampa Pd Ferrara
Calvano e Zappaterra: “Ridurre i disagi per i residenti e per chi percorre via Bologna”
Dal 2011, a seguito della riapertura dei cantieri per l’interramento della tratta ferroviaria Ferrara-Rimini, il traffico ferroviario è notevolmente aumentato lungo il binario che passa dalla stazione di Foro Boario al Bivio Rivana: da lì, oltre ai modesti treni regionali che percorrono la tratta Ferrara-Codigoro, oggi passano fino a 70 treni al giorno e si tratta anche di treni adibiti al trasporto merci e molti veloci.
“Gli abitanti della zona, in particolare quelli di via Gaetano Pesci, lamentano l’insostenibilità dell’inquinamento acustico sia diurno che, soprattutto, notturno – riportano i Consiglieri PD ferraresi Paolo Calvano e Marcella Zappaterra – senza dimenticare l’inquinamento dell’aria a causa della polvere sollevata dal passaggio dei treni e dai gas di scarico delle auto in sosta ai passaggi a livello. Fatte queste considerazioni, abbiamo ritenuto opportuno rivolgere un’interrogazione alla Giunta regionale, firmata anche dalla Presidente della Commissione Territorio e Ambiente dell’Assemblea Legislativa, la collega PD Manuela Rontini”.
Nel documento i consiglieri democratici chiedono alla Regione Emilia-Romagna di chiarire “quali provvedimenti intenda adottare per limitare i disagi della popolazione, e se sono o saranno previsti sopralluoghi agli edifici adiacenti alla linea ferroviaria per sincerarsi della tenuta strutturale degli stessi tenuto conto delle forti vibrazioni causate dal passaggio dei mezzi pesanti”.
“Sicuramente – aggiungono poi Calvano e Zappaterra – il disagio è anche per chi percorre via Bologna, perciò sollecitiamo la Regione a verificare con FER come poter ridurre i tempi di attesa nei momenti di chiusura del passaggio a livello dal momento che la loro frequenza e lunghezza crea notevoli disagi al traffico”.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani