Interrogazione a risposta scritta presentata dall’On. Giuseppe D’Ippolito
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Morghen (M5S). Ringrazio il Prof. Giuseppe D’Ippolito Portavoce Parlamentare del M5S e già consulente dell’Associazione Consumatori Italiani per avere portato all’attenzione del Ministro Tria la soluzione della montagna di soldi sottratti al Consorzio di Bonifica e quindi agli utenti ferraresi e al contrasto al dissesto idrogeologico. Dalla prima commissione che richiesi già al mio insediamento in Consiglio comunale, grazie all’accoglimento delle criticità perduranti che ho portato alla sua cortese attenzione, ci aspettiano ad una risposta dai vertici dal MEF. La gestione dei Consorzi di bonifica richiede un’azione di revisione totale e partire dalla difesa dei diritti dei consumatori che possono così trovarsi a vantare crediti fiscali ingenti può costituire la leva definitiva per arrivare ad una ridefinizione dell’intero comparto impositivo
Giuseppe d’Ippolito M5S
Ilaria Morghen M5S
AL Ministro dell’Economia e delle finanze – Per sapere – premesso che:
i consorzi di bonifica, i cui ambiti territoriali sono definiti con riferimento ai bacini idrografici, dovrebbero garantire una efficace funzione di presidio e di tutela territoriale;
essi sono enti economici di diritto pubblico, amministrati dagli stessi consorziati, che coordinano interventi pubblici e privati nel settore delle opere idrauliche e dell’irrigazione;
l’attività di bonifica del territorio e di manutenzione dello stesso è disciplinata dal tuttora R. D. 13 febbraio 1933, n. 215, recante “Nuove norme per la bonifica integrale”, il quale stabilisce che sono tenuti alla contribuzione delle opere di competenza che non siano a totale carico dello Stato i proprietari degli immobili siti nel comprensorio che traggono beneficio dalla bonifica;
la materia rientra nella competenza della legislazione regionale (art. 117 Cost.) ma la riscossione dei contributi era prevista dal secondo comma dell’art. 21 del succitato R. D., che prevedeva che essa avvenisse “con le norme che regolano l’esazione delle imposte dirette” cioè a mezzo ruolo e cartella di pagamento e con eventuali
concessionari;
al punto 385 dell’Allegato 1 del D.Lgs. 1 dicembre 2009, n.179, recante “Disposizioni legislative statali anteriori al 1 gennaio 1970, di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore, a norma dell’art.14 della L. 28 novembre 2005 n.246”, l’art. 21 non compare tra quelli, del RD 215/1933, di cui il legislatore ha voluto mantenere la vigenza, decretandone così, inequivocabilmente, la sua abrogazione, con conseguente cessazione, a far data dal 2009, del potere dei consorzi di riscuotere i contributi a mezzo ruoli, cartelle di pagamento e concessionari; tale interpretazione sistematica dell’evoluzione normativa, benché inequivoca, è stata ribadita anche dalla giurisprudenza tributaria (ad es. Commissione provinciale di Piacenza n.131/2017 e 154/2017);
ciononostante, praticamente in tutte le regioni d’Italia detti consorzi continuano a riscuotere i contributi attraverso le iscrizioni nei ruoli esattoriali, spesso affidati a concessionari, e con la notifica di cartelle di pagamento; la natura stessa della riscossione esattoriale prevede che, dopo la notifica della cartella, ove questa rimanga senza pagamento o opposizione, la stessa diventa titolo esecutivo legittimante qualunque procedura esecutiva mobiliare, immobiliare, di fermo amministrativo di mezzi, di pignoramento di stipendio e/o pensione e così via; tale situazione è di grave nocumento per i possibili contribuenti, giacché provoca un’inversione nell’esercizio dei loro diritti di difesa, essendo costretti quest’ultimi a impugnare le cartelle allorquando la richiesta dei contributi è priva dei presupposti, spesso anticipando spese di gran lunga superiori al contributo reclamato, laddove, invece, nel regime ordinario, sarebbe il consorzio obbligato a sottoporre, prima, all’autorità giudiziaria tutti gli elementi a fondamento della propria pretesa, per vedersela riconosciuta anche in fase coercitiva se non intenda chiarire definitivamente lo stato attuale della normativa e, ove risulti confermata l’interpretazione di
cui in premessa, quali iniziative di competenza intenda assumere per impedire il protrarsi dell’illegittima vessazione
operata da parte dei consorzi attraverso il ricorso a una procedura abrogata da quasi dieci anni.
Presentatore: On. GIUSEPPE D’IPPOLITO
Da: Movimento 5 Stelle
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