Da: Gruppo Partito Democratico
Premesso, che sono note le vicende giudiziarie del Vicesindaco Nicola Lodi, riportate dai media locali e grazie
alle quali più volte Ferrara è arrivata alla ribalta nazionale, vicende concluse con patteggiamenti di
pena, come per il reato di furto, sottrazione di cose sottoposte a pignoramento, usurpazione di
funzioni pubbliche, violazione colposa dei doveri di custodia di cose pignorate, manifestazione non
autorizzata;
Che dal primo febbraio 2020, l’indennità del Vicesindaco è sottoposta a pignoramento per un
debito contratto con l’Agenzie delle entrate per un ammontare di euro 49.229,06, oltre che per un
debito di 7 mila euro maturato con un avvocato e euro 13.544,89 con una cittadina ferrarese;
Che è notizia di questi giorni la conferma in Cassazione della condanna penale per omesso
versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei propri
dipendenti, quando Lodi era titolare del salone “Acconciature Nicola”.
Considerato, che – come riportato da articoli di stampa locale, la sentenza di appello riporta, nelle motivazioni
della condanna, le seguenti considerazioni:
“Quanto al trattamento sanzionatorio, le modalità (nove mesi consecutivi di omessi
versamenti), la gravità del danno cagionato, l’intensità del dolo e dei motivi del delinquere
(l’imputato ha evidentemente agito per motivi di lucro), nonché la personalità dell’imputato,
valutata anche alla luce dei precedenti penali risultanti dal certificato penale, sono tutti elementi
che consentono di condividere la pena così come inflitta in primo grado (…)”. Inoltre, – sempre
come riportato dalla stampa – si evince che il giudice non abbia concesso ulteriori benefici oltre
alla già ottenuta sospensione condizionale, “in considerazione della non incensuratezza
dell’imputato e della gravità del fatto commesso, ritenendosi, peraltro, che la concessione del
beneficio della non menzione non favorisca il ravvedimento dell’imputato e, anzi, abbia l’effetto
contrario.”
Che tali motivazioni tratteggiano un atteggiamento spregiudicato di reiterazione di
comportamenti penalmente rilevanti;
ValutatoChe contravvenire alle norme che attengono al pagamento delle imposte, fondamento del
principio solidaristico declamato dalla Costituzione è ancora più grave se messo in atto da chi
amministra e concorre al governo della Cosa Pubblica;
Che lucrare sui diritti dei lavoratori, dove il lavoro è elemento fondante della nostra Repubblica, è
atto odioso, lesivo dei valori capisaldi della coesione sociale della comunità;
RitenutoChe sia inconciliabile la carica di Amministratore pubblico in capo ad una persona condannata per
comportamenti che violano le più elementari norme che regolano la convivenza, la coesione
sociale e la sicurezza della comunità ferrarese.
Si interpella il Sindaco al fine di conoscere Se non ritiene che i tratti della personalità del sig. Nicola Lodi, così come rappresentati dai Giudici d’appello richiamati nel considerato, siano incompatibili con l’incarico di Vicesindaco, valutato
anche che con le deleghe assegnate, dovrebbe rappresentare esempio del rispetto e della promozione dei principi di legalità nei confronti della comunità ferrarese;
Se non ritenga, alla luce di quanto esposto in narrazione, di procedere con la revoca dell’incarico di
Vicesindaco e di Assessore del sig. Nicola Lodi, ai sensi dell’art.46 comma 4 del T.U.E.L.
I Gruppi Consiliari:
Gruppo PD – Francesco Colaiacovo
Gruppo Azione Civica – Roberta Fusari
Gruppo Gente a Modo – Dario Maresca
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