La bellezza emerge dall’insieme. È difficile immortalarla nei particolari,
contenerla in qualche scatto. Soltanto per un weekend all’anno Ferrara
rivela le sue fattezze, la sua autenticità. Il successo della terza
edizione di Interno Verde è già evidente: diverse migliaia di persone,
provenienti da tutto il Nord Italia e non solo dalle province limitrofe,
hanno visitato i 71 giardini gentilmente aperti da privati ed enti locali.
L’entusiasmo degli oltre 200 ragazzi volontari è stato fondamentale per
rendere parchi, corti e cortili ancora più accoglienti. Un’atmosfera
frizzante e familiare, come da anni non si respirava in città, si è
diffusa sin dall’inizio del festival. La tombola di venerdì sera al
Mercato Coperto, base operativa dell’evento, ha rianimato l’edificio: più
di 300 persone di ogni età si sono giocate un nano da giardino a suon di
numeri chiamati a gran voce. Oltre alle cinquine e ai sorrisi di tre
generazioni, il gigante grigio del centro storico è stato occupato dagli
imprenditori che hanno creduto nell’offerta della manifestazione, così i
tatuaggi di “Pace e Inchiostro” o le incisioni dei forlivesi Guerri e
Galante, che hanno sostenuto coi loro prodotti una concezione turistica
basata sulle sinergie per evitare gli sprechi. Interno Verde è stato un
fine settimana ecologico, ma anche ingegnoso, capace di proporre
un’alternativa tanto redditizia quanto relazionale per uno spazio enorme
che sconta la perdita della sua funzione dovuta alla crisi del commercio
artigianale, avendo pure rischiato di diventare l’ennesimo parcheggio.
«Interno Verde conferma la vocazione sociale del festival – afferma
Riccardo Gemmo – che in superficie riguarda alberi, fiori e aiuole, ma in
profondità si radica alle capacità e alla voglia che le persone hanno di
conoscersi, di trascorrere del tempo insieme. Non si può restare
impassibili di fronte alla bellezza, vince l’emozione e il piacere di
condividerla». La meraviglia e lo stupore suscitati dai giardini nascosti,
la tranquillità trasmessa da questi angoli pensati per il riposo e per lo
svago, restano i protagonisti indiscussi di Interno Verde, appuntamento
che si svolge grazie innanzitutto alla straordinaria generosità di chi
sceglie di trasformare un luogo intimo come il proprio giardino in uno
spazio collettivo.
«Se ragioniamo sul presente, sulla paura e sulla chiusura che spesso
influenzano negativamente la qualità della vita quotidiana sia nelle
metropoli sia nelle province, ci si rende conto di quanto il gesto di
aprire una porta sia un atto politico, nel senso migliore e più alto del
termine – conclude il presidente dell’associazione ilturco – rivolto alla
polis, alla comunità».
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