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Da: Ufficio Stampa Internazionale a Ferrara

Internazionale a Ferrara.
Edizione straordinaria focus Europa e disuguaglianze

Continua, con la nuova formula, Internazionale a Ferrara. Nell’appuntamento di gennaio, al centro l’Europa con un’intervista esclusiva a Paolo Gentiloni, le testimonianze dalla Bielorussia, un ragionamento sulle disuguaglianze e un approfondimento sull’ascesa delle nuove destre. Ancora una volta in diretta streaming.

In diretta streaming

Il vecchio continente si trova ad affrontare una pandemia che ha acuito la crisi sociale e ha portato con sé effetti inaspettati. Così se da un lato abbiamo assistito al rafforzamento delle destre e a nuova spinta verso le manifestazioni per le libertà fondamentali, dall’altro abbiamo osservato l’Europa muoversi come un soggetto unico per far fronte all’urto causato dall’epidemia: Recovery Fund e campagna vaccinale ne sono un esempio.

Torna per approfondire la grande sfida che oggi aspetta l’Unione Europea, Internazionale a Ferrara. Appuntamento sabato 16 e domenica 17 gennaio in diretta streaming sul canale Facebook del settimanale con il festival di giornalismo organizzato dalla rivista diretta da Giovanni De Mauro con il Comune di Ferrara. Un format nuovo per “un festival ponte” che vedrà un appuntamento al mese fino a maggio. Una modalità diversa pensata per conciliare il rispetto delle limitazioni imposte dalle norme anti-covid con il desiderio di mantenere saldo il rapporto con la città e con il pubblico che negli anni ha partecipato alla manifestazione. Tutte le indicazioni per seguire il panel si trovano sul sito www.internazionale.it/festival.

“Abbiamo avvertito la necessità di aprire una riflessione per comprendere le conseguenze del tempo che stiamo vivendo sulla nostra vita quotidiana- ha detto Chiara Nielsen, direttrice del festival e vice direttrice di Internazionale – la pandemia ha rimescolato le carte e oggi più che mai abbiamo bisogno di analizzare gli scenari futuri perché il mondo che ci verrà restituito sarà molto diverso da quello che conoscevamo. A ottobre abbiamo parlato della necessità di riallacciare i fili, di riprendere il discorso dopo la scossa della prima ondata, ora che abbiamo realizzato di non essere ancora fuori dalla crisi, vogliamo capire insieme quali sono gli strumenti che abbiamo messo in campo, comprenderne le potenzialità e analizzare i rischi”.

Le scommesse dell’Europa

L’epidemia da Covid-19 si è rivelata anche come crisi sociale, acuendo le disuguaglianze. Così se è la natura a creare la diversità tra gli uomini, sono però le regole del gioco economico e soprattutto finanziario a generare le diseguaglianze. Se ne discuterà sabato 16 gennaio, ore 16, durante la presentazione di Disuguali (Aboca Edizioni), il volume di Stefano Zamagni, professore economista e ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, oggi presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali. Insieme a lui Laura Serrano Conde, giornalista spagnola, corrispondente in Italia dell’Agenzia di Stampa Efe, moderazione di Alessandro Lubello, Internazionale. L’evento è in collaborazione con Aboca Edizioni e in streaming anche su abocaedizioni.com. Durante l’incontro, Zamagni analizzerà alcune delle soluzioni per ridurre le fratture sociali e la necessità di intervenire sulle istituzioni. Secondo l’economista la strada dovrebbe condurci verso l’adozione di strategie trasformazionali, distogliendo il focus dalle riforme. Per Zamagni infatti il riformismo è, oggi, il modo più visibile per fondare il conservatorismo, ma il capitalismo non è irreversibile. Durante l’incontro ci si domanderà quali siano, nelle condizioni attuali, le trasformazioni più importanti cui volgere l’attenzione.

La pandemia ha causato in tutto il continente la più grave recessione dal dopoguerra. Il piano di aiuti economici approvato dall’Unione è una grande occasione per rilanciare non solo l’economia ma il progetto stesso d’integrazione europea. L’Italia e gli altri paesi saranno in grado di coglierla? In “Una sfida per l’Europa”, sempre sabato 16, alle 18, risponderà a questa e ad altre domande Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per gli affari economici e monetari, a colloquio con i corrispondenti della stampa estera, Jérôme Gautheret, Le Monde e Silvia Sciorilli Borrelli, Financial Times (evento in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea).

Domenica 17 gennaio si parte alle 16 con un incontro con il politologo olandese Cas Mudde che ha pubblicato la sua nuova indagine, Ultradestra. Radicali ed estremisti dell’antagonismo al potere (Luiss University Press). Riannodando il filo delle trasformazioni, reali o percepite, che hanno fatto seguito in Europa come negli Stati Uniti a eventi quali l’11 settembre, la “Grande recessione” del 2008 e la crisi dei rifugiati del 2015, lo studioso definisce le coordinate di un fenomeno che ha pervaso la politica degli ultimi anni. In Ultradestra, Mudde dimostra come l’emergere di forze un tempo considerate eversive sia tutt’altro che una tendenza episodica e destinata a esaurirsi nel breve periodo, bensì il momento culminante di un processo lungo anni che ha portato allo sdoganamento di stili, linguaggi e politiche un tempo ritenuti pericolosi e di minoranza. I recenti fatti americani confermano questa tesi. L’autore ne discuterà con Nadia Urbinati, politologa alla Columbia University. Modera Annalisa Camilli, Internazionale.

Il 12 agosto 2020, tre giorni dopo il voto in Bielorussia, 250 donne con in mano dei fiori bianchi si sono riunite spontaneamente di fronte al mercato Komarovskij, nel centro di Minsk, per manifestare contro il regime di Aleksandr Lukasenko. I flash mob si sono ripetuti durante tutti i giorni delle proteste. Ma, oltre l’indignazione popolare contro la violenza del regime, quali sono le radici di questi atti di contestazione? Un movimento nonviolento, guidato da un gruppo di donne, che ha coinvolto una larghissima fetta della popolazione, ben oltre gli ambienti liberal e filoccidentali delle grandi città: a innescarla, il risultato evidentemente manipolato delle elezioni del 9 agosto. Perché la società civile si è svegliata proprio adesso? In che modo le proteste sono il compimento di un processo di maturazione civica e politica che dura da anni? Quali sono le implicazioni geopolitiche delle contestazioni? Se ne parlerà durante “La rivoluzione gentile in Bielorussia” sempre domenica 17 gennaio alle ore 18 con la politica socialista belga Maria Arena, membro del Parlamento Europeo; Hanna Liubakova, giornalista bielorussa, e Veronika Tsepkala, attivista politica bielorussa che ha ricevuto, a nome dell’opposizione del suo paese, il Premio Sacharov 2020 consegnatole a dicembre scorso dal Parlamento europeo. L’intervista sarà condotta da Andrea Pipino, Internazionale. L’incontro è in collaborazione con Parlamento europeo – ufficio di Milano.

Un festival per tutti

L’incontro in streaming sarà in italiano e inglese, con traduzione simultanea, gratuito e senza bisogno di iscrizione. Dopo il live resterà disponibile sul sito di Internazionale.

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