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di Camilla Finotti, Giulia Pirazzini (allieve del liceo classico Ariosto, Ferrara)

Giornalisti americani a confronto sull’attuale fermento sociale negli Stati Uniti, all’arena del cinema al Apollo nell’ambito del festival di Internazionale. La giornalista Sarah Jaffe ha parlato degli scioperi dovuti alla crisi economica del 2008: gli insegnanti del Wisconsin e di altri Stati repubblicani hanno protestato per settimane davanti alle istituzioni per ottenere maggiore tutela sul luogo di lavoro. Nonostante ciò, gli scioperi sono aumentati raggiungendo il picco massimo nel 2017. E’ poi intervenuto di Gary Younge che, avendo vissuto per 12 anni negli Stati Uniti, ha potuto vivere appieno il cambiamento politico; nell’agosto 2015 non si credeva possibile una futura vincita di Donald Trump, come non si pensava ad una uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Young definisce questi due avvenimenti “connessi”, sostenendo poi che l’attuale presidente degli Stati Uniti appare come un personaggio soggetto a molte critiche e segnalando come “ogni Nazione ha il proprio Trump”.
Si è poi parlato di “obamafilia”, ossia la voglia di un cambiamento di potere, come accadde ai tempi del presidente Bush, rispetto al quale Barack Obama apparve come un promesso ‘principe, in sintonia con i desideri e i pensieri della gente.

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