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Inner Arabesque: prorogata fino al Ponte dell’Immacolata la mostra di Laura Davitti al Palazzo di Fraternita ad Arezzo

Articolo pubblicato il 17 Novembre 2015, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: organizzatori

Considerato il successo di pubblico, la Fraternita dei Laici ha deciso di prorogare “Inner Arabesque”, mostra personale di pittura di Laura Davitti a cura di Marco Botti, inaugurata lo scorso 24 ottobre all’interno del Museo del Palazzo della Fraternita dei Laici di Piazza Grande, ad Arezzo.
L’esposizione, che doveva concludersi domenica 15 novembre, sarà dunque visitabile fino a martedì 8 dicembre 2015, rispettando gli orari di apertura del museo: tutti i giorni dalle 10,30 alle 18 con orario continuato.
LA MOSTRA:
“Inner Arabesque” è la prima mostra personale di Laura Davitti.
L’artista aretina presenta negli spazi del Museo di Fraternita un compendio dell’ultimo biennio, dove emergono il bisogno interiore e l’urgenza di esprimere in pittura ciò che la anima interiormente.
Tanti gli elementi che affiorano nelle opere selezionate: l’amore per l’arte in tutte le sue forme, anche primitive, i viaggi onirici verso culture e mondi lontani, il fascino per i simboli dai significati arcaici e magici. La summa di tutto questo sintetizza una profonda autoindagine ma anche la ricerca sul significato della vita e la quintessenza che regola il cosmo.
Dipinti a olio, acquerelli, ritratti a sanguigna e una selezione di bozzetti di nudo dal vero vanno a comporre un percorso espositivo in cui l’artista ritaglia anche uno spazio per omaggiare la Fraternita dei Laici, istituzione che dal 1262 scandisce in ambito sociale, assistenziale e culturale la vita di Arezzo.
L’ARTISTA:
Laura Davitti è nata ad Arezzo nel 1983 e vive a Monte San Savino (AR).
Fin da piccola sviluppa la passione per l’arte grazie alla madre, pittrice autodidatta, e alla zia, nota ceramista. Frequenta l’Istituto d’Arte di Arezzo e quindi si laurea in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Siena.
Dal 2011 svolge l’attività di guida del Museo del Palazzo di Fraternita di Piazza Grande, ad Arezzo, dove è anche addetta alla scenografica ricarica dell’orologio cinquecentesco, alla biglietteria e al bookshop.
Negli anni ha sempre coltivato l’amore per la pittura, portando avanti la sua ricerca personale e partecipando a mostre collettive nel territorio.
Dal 2014 frequenta ad Arezzo la scuola di disegno RADAR di Enrique Moya Gonzalez.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani