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iniziative di questa settimana

Da ufficio stampa Istituto Gramsci Ferrara

GIOVEDÌ 5 APRILE 2018 BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA ORE 17-19

ALDO MORO A QUARANT’ANNI DAL SUO ASSASSINIO Riflessioni sul suo ruolo di statista e di politico

Conferenza di Guido Formigoni, docente di Storia contemporanea, Università IULM di Milano

Introduce Anna Quarzi

Il rapimento e l’assassinio per mano delle Brigate rosse, nel 1978, hanno finito per concentrare in quella fine tragica la memoria di Aldo Moro. Nell’intento di riscoprire nella sua interezza questo significativo protagonista della storia italiana, l’incontro intende invece tratteggiarne un profilo biografico completo: l’intellettuale, il giurista, il credente (e dirigente delle associazioni cattoliche), il costituente, il politico, lo statista. Dal 1959 al 1978, Moro fu il principale perno della Dc e del sistema politico italiano, costruendo prudentemente e pazientemente gli esperimenti del centro-sinistra e della «solidarietà nazionale». Per lui erano ambedue strumenti per realizzare nelle condizioni possibili l’obiettivo dello Stato democratico e sociale avanzato indicato nella prima parte della costituzione. Fu anche statista in quanto esercitò con frutto ruoli operativi in cui si cimentò con le possibilità di cambiare concretamente il paese: a lungo presidente del Consiglio, fu poi ministro degli Esteri. La sua esperienza assunse negli ultimi anni un carattere drammatico, non solo per il violento epilogo, ma anche per la crescente difficoltà nel tenere assieme Stato e società, innovazione e tradizione, cambiamento e coesione, in un sistema sociale e politico messo a dura prova dalla transizione degli anni Settanta.

A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia contemporanea di Ferrara

VENERDI 6 APRILE BIBLIOTECA ARIOSTEA FERRARA ORE 17-19

ALLE ORIGINI DELLA FAMIGLIA BORGHESE: I QUATTRO LIBRI “DE FAMILIA” DI LEON BATTISTA ALBERTI

Conferenza di Marco Bertozzi

Presenta Angela Ghinato

Leon Battista Alberti (1404-1472) scrisse i quattro libri della famiglia tra il 1433 e il 1437 circa. Il testo, dopo una diffusione manoscritta all’epoca dell’autore, restò inedito e poco conosciuto fino all’Ottocento, quando uscì in numerose edizioni e ristampe, registrando poi l’interesse di illustri storici e sociologi come Werner Sombart e Max Weber, all’inizio del Novecento. Si tratta di un dialogo, scritto in volgare, che si svolge tra alcuni esponenti della ricca famiglia degli Alberti, che da Firenze era stata esiliata. Nel primo libro si parla dell’educazione dei figli; nel secondo del matrimonio e dell’unità della famiglia; nel terzo dell’economia e della buona amministrazione della casa; nel quarto delle relazioni di amicizia con altre famiglie (di pari grado e potere). Questo capolavoro letterario di Leon Battista Alberti rappresenta un autentico manifesto della civiltà umanistica, un dialogo straordinario che mostra ormai tratti caratteristici della nostra Modernità.

Per il ciclo “La società degli individui – Famiglie” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia contemporanea di Ferrara

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