Infrastrutture: Ricostruzione del ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi (Bo).
Infrastrutture. Ricostruzione del ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi (Bo): la Regione valuta di chiedere al Ministero il commissariamento per accelerare il cronoprogramma dei lavori, l’assessore Corsini: “Tempi inaccettabili per un’opera così importante per la viabilità della zona”.
Ad oggi i tempi ordinari comunicati da Anas prevedono l’affidamento dei lavori per l’intervento definitivo nella primavera 2022 e la conclusione dell’opera nella primavera 2024.
Bologna – “Il 2024 è assolutamente troppo lontano. Il rifacimento del Ponte da Vinci di Sasso Marconi è una priorità per la viabilità di tutta l’area. È quindi necessario accelerare i tempi e farlo riaprire il prima possibile”.
Così l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini spiega la scelta della Regione di valutare la richiesta di commissariamento dello scavalco sul Reno, chiuso dallo scorso febbraio a causa delle precarie condizioni del cemento che ne sostiene l’arcata.
L’intervento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti servirebbe infatti a comprovare la priorità dell’opera e a modificare il cronoprogramma ordinario dei lavori comunicato da Anas che, ad oggi, prevede l’affidamento per l’intervento definitivo nella primavera del 2022 e la conclusione dell’opera nella primavera del 2024.
“Da 64 anni il Ponte da Vinci collega le vallate del Setta e del Reno con il sistema autostradale e con la Porrettana vecchia e nuova- conclude Corsini-. Siamo quindi perfettamente consapevoli che si tratta di un collegamento imprescindibile per chi vive, lavora e si sposta ogni giorno nella zona di Sasso Marconi. Non possiamo accettare che i disagi che queste persone stanno vivendo da mesi vadano avanti altri tre anni. Davanti a un’opera di prioritaria importanza per la qualità della viabilità e per l’ambiente come questa, agiremo con un unico obiettivo: ripristinarla e riaprirla il prima possibile”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)