In nome del Grillo Re
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Da: Organizzatori
La democrazia non è mai data per sempre, va continuamente nutrita, curata e difesa. Quando un partito piccolo la minaccia questo è un piccolo problema, quando la minaccia viene portata dal un partito grande, allora ci troviamo di fronte a un grande problema. Il partito M5S (concorre alle elezioni con altri partiti e non può che definirsi tale) non solo non ha alcuna forma di democrazia interna ma, molto peggio, di questo va orgoglioso. Mai un congresso, capi che nessuno ha mai votato ai quali si chiede asservimento scritto al momento della candidatura come è avvenuto a Roma, una società milanese che ne gestisce le scelte e, ogni tanto, un blog che chiama alle armi … scusate: al voto, sulla base di domande preconfezionate dai capi.
Pio IX governava lo Stato Pontificio con Bolle e Allocuzioni, Grillo governa il M5S con sacri Post sul sacro Blog. Pio IX per la giustizia disponeva di Masto Titta, detto er boja de Roma, che ne eseguiva le sentenze capitali e Grillo ha Marco Travaglio. Pio IX ricorreva alla pratica della scomunica, Grillo utilizza le espulsioni per chi si oppone. Pio IX promosse il Concilio Vaticano I che portò alla formulazione dell’infallibilità del Pontefice, Grillo ora oltre che quello di garante ha assunto il ruolo di capo indiscusso e indiscutibile (pur mai eletto da alcuno): in cosa questo aspetto è dissimile dall’infallibilità? Pio IX disponeva dell’autorità morale della religione, i pentastellati attribuiscono a se stessi una vistosa superiorità etica, evidenziata dal disdegno verso tutti gli altri e rimarcata dai coretti onestà ta ta ta. Pio IX pubblicò il Sillabo, una specie di Magna carta dell’integralismo politico e civile alternativo alla civiltà laica dell’Occidente liberale e democratico, Grillo, sia pure con minor eleganza, si è espresso con i Vaffa comizi e i Vaffa days, contro tutti i miscredenti, infedeli e liberi pensatori rispetto al Verbo del Grillo Re. Pio IX, per usare un eufemismo, non brillava certo come estimatore delle scienza e in varie circostanze si espresse contro il darwinismo, Grillo con molti dei suoi, a partire da Di Battista, si è scagliato contro la scienziata Ilaria Capua (per non parlare di scie chimiche, sostegno ai detrattori dei vaccini, negazione dell’avvenuto sbarco sulla Luna, alimento al complotto contro chi nega l’esistenza delle sirene, complotto di chi impianta nascostamente microchip sotto cute e altre rigorose certezze scientifiche: sarebbe interessante un pubblico confronto con, ad esempio, Piero Angela).
Pio IX fu sconfitto dai bersaglieri dopo la Breccia di Porta Pia, adesso è ora di una nuova Breccia, anche questa volta a favore della democrazia e del pensiero laico.
Queste parole sono soprattutto dedicate ai molti che, nel tempo, in buona fede hanno seguito o sposato le istanze di Grillo.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani