Nell’anno dell’ottantesimo anniversario dell’inaugurazione della metropolitana moscovita, il Museo di Mosca dedica una bella mostra alla città in movimento, all’importante storia dei suoi trasporti, dai cavalli, ai taxi fino ai moderni battelli sulla Moscova. Dal 18 aprile al 31 Maggio, lo spettatore può viaggiare nel tempo, a bordo di carrozze o tram.
Quando, a Mosca, le macchine sostituirono i bus trainati da cavalli? Quando sono arrivate le prime linea regolari di trasporto e quando i bus e i trolleybus? E sapete quando sono state posate il primo binario di un tram o la prima linea della metropolitana?
Alla mostra, lo spettatore può trovare tutte le risposte, ci sono spiegazioni, fotografie, filmati, immagini, manifesti, cartelli e oggetti d’epoca curiosi e interessanti. Storia per tutti.
Mosca è, ed è sempre stata, una capitale enorme, dinamica, in costante movimento e cambiamento. Come cresce lei, così il suo sistema di trasporti, che si adegua. Le prime strade ferrate erano state costruite nel 1843, la prima stazione aperta nel 1851, i mezzi trainati da cavalli (i “konka”) erano arrivati nel 1864, il primo progetto di metropolitana risaliva al 1875 (non decollato).
Nel 1907 arrivavano, intanto, gli autobus. Un pirmo progetto di metropolitana della tedesca Siemens era stato concepito nel 1923, un’idea che, nel 1925, comprendeva 80 km di linea e 86 stazioni ma che era rimasta sulla carta. Nel 1931, si sarebbe nuovamente iniziato a lavorare sul progetto. La prima linea, che collegava la stazione Sokol’niki alla stazione Park Kultury, con una diramazione per la Smolenskaja, fu aperta il 15 maggio 1935. La diramazione divenne la linea Arbatskaja, che, nel 1937, arrivava fino alla stazione Kievskaja, attraversando la Moscova su un ponte. Prima della II guerra mondiale, vennero aperte altre due linee. Nel marzo del 1938, la linea Arbatskaja fu prolungata fino alla stazione Kurskaja’, nel settembre dello stesso anno fu aperta la linea Gor’skogo-Zamoskvoreckaja, che andava dalla stazione Sokol alla Teatral’naja. I progetti per una terza espansione della metropolitana furono terminati durante la II guerra mondiale, con due nuovi tratti: Teatral’naja-Avtozavodskaja e Kurskaja-Izmajlovskij Park. Dopo la guerra iniziò una quarta fase di espansione: la linea Kol’cevaja e la parte sotterranea della Arbatskaja, da Ploščad’ Revoljucii a Kievskaja. La costruzione delle parti profonde della Arbatskaja coincise con gli anni della guerra fredda; le stazioni dovevano anche fungere da rifugi in caso di attacco atomico. Per le stazioni aperte negli anni 1957-1958 si usa per l’ultima volta (la quinta) il termine “piani di espansione”.
Fra poco, la metropolitana, compie, dunque, 80 anni. E tanti auguri. Se oggi ci si muove molto, e principalmente, in metropolitana, bus e trolleybus cittadini non sono da meno. Ammetto che il mio primo tentativo di viaggiare su un trolleybus, all’arrivo a Mosca, non è stato dei più felici, perché, in pieno inverno con freddo, gelo e neve, si è fermato almeno tre volte, con la povera autista (una signora rubiconda, dinamica e forzuta) costretta a salire, a più riprese, sul tetto dell’automezzo per rimettere in linea i cavi. Ma se si vuole vedere la città dall’esterno, resta un mezzo interessante. Un mezzo che ha una storia lontana: quei trolleybus furono, infatti, inaugurati il 15 novembre 1933, con una prima linea che collegava la città con il villaggio di Pokrovskoe-Strešnevo, a nord-ovest, luogo natale della moglie di Lev Tolstoj, e arrivati in città nel gennaio 1934.
Nelle sale della mostra, ci sono anche oggetti curiosi: biglietti del bus, della metropolitana, giornalieri, stagionali, colorati, timbrati e non, ricordi conservati nelle mani e nelle borse di giovani ragazze o di bambini festosi, chissà quanti di loro con quei viaggi sono andati a trovare fidanzati, mariti, parenti o amici, passando giornate spensierate e felici. E ci sono uniformi di tassisti, di conducenti e di lavoratori della metropolitana. Le loro vite trascorrevano su quei trasporti, ogni giorno, incrociando centinaia di vite e di viaggiatori.
C’è un bel quadro di Belov che ritrae una signora elegante persa in mezzo a viaggiatori che trasportano verdure e cibi da portare magari ai propri noni che aspettano per il pranzo della domenica. Simpatico vedere un cappello elegante perso fra aghi di pino, borse con il pane e caschi di verdura. Tenero ricordo.
Non mancano cartine, poster e manifesti, orari, consultati per mille ragioni, per mille storie diverse l’una dall’altra, per viaggi che portavano tutti da qualcuno e da qualche parte. Memorie di moscoviti sono racchiuse lì, in quelle sale, il grande orologio della stazione che consultava con impazienza, perché si voleva partire e arrivare presto dalla persona amata.
Memorie che sono anche le nostre, quelle di mamme e nonne che ci raccontavano i viaggi sui primi autobus o le prime scale mobili (perché anche quello erano corti ma nuovi viaggi). Di come ci si saliva per arrivare più in fretta, rapiti dalla modernità, dalla velocità, dal progresso. Oggi anche Mosca festeggia i suoi ricordi, i suoi trasporti, il suo mondo. Mentre si prepara a festeggiare un altro evento, quello della Vittoria, un 9 maggio, per alcuni aspetti, diverso da quello di tanti anni fa ma sempre uguale nella sua essenza: la capitolazione della Germania nazista, 70 anni dopo.
Mosca celebrerà, comunque, come sempre, chi vuole esserci ci sia.
La mostra si tiene al Museo della città di Mosca, bd. Zubovsky 2, fino al 31 Maggio 2015.
Per visitare il sito della mostra [vedi].
Si ringrazia la responsabile dell’ufficio stampa del Museo, Anastasia Fedorova.
Fotografie di Simonetta Sandri
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Simonetta Sandri
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