In Ariostea Maura Franchi e Antonio Moschi discutono di ‘Libertà e società aperta’
Avrà come tema il rapporto tra ‘Libertà e società aperta’ la conferenza della sociologa dell’Università di Parma Maura Franchi e di Antonio Moschi, docente di filosofia, in programma oggi (venerdì 22 settembre alle 17) alla sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). L’incontro, che sarà coordinato da Sergio Gessi, direttore di Ferraraitalia e docente di Etica della comunicazione a Unife, rientra nel ciclo di conferenze sul tema della “Libertà” a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
Il concetto di società aperta è cambiato nel tempo. Cosa intendiamo oggi con tale espressione? Abbiamo la consapevolezza che non potremo tornare ad una società composta da individui che condividono le stesse radici e, d’altra parte, viviamo la complessità proposta da una società che non può ripristinare confini, che non avrà più l’omogeneità di cultura e di storia che in passato aveva connotato una nazione. La globalizzazione ha dato luogo ad un processo irreversibile di flussi di informazioni, di beni, di capitali e di persone. Intanto, i cavi di Internet sotto gli oceani avvolgono la terra come il filo di un gomitolo attraverso cui passa il traffico intercontinentale di dati. La globalizzazione sollecita, per comprensibili ragioni, risposte difensive, sentimenti di paura e insieme di impotenza. Per tornare alla riflessione sulla libertà: la società aperta allarga la libertà individuale? E non da ultimo, cosa significa essere cittadini di una società aperta? Quali prospettive per la libertà nell’epoca dell’incertezza, parola chiave di un tempo caratterizzato dalla crisi delle grandi narrazioni, da una pluralità ed eterogeneità di relazioni e giochi linguistici, dalla labilità di strutture e modelli?

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Redazione di Periscopio
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)