IMU agricola: in E-R ancora da risolvere la questione in alcune aree svantaggiate
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da: ufficio stampa Coldiretti
Coldiretti: “attuare mozione del parlamento ed esentare gli affitti familiari”
Molti terreni dell’Emilia Romagna sono stati ricompresi in territori soggetti ad Imu, benché palesemente collocati in aree montane e svantaggiate.
È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna nell’esprimere apprezzamento per la recente approvazione della Camera dei Deputati di alcune mozioni che impegnano il Governo a modificare o rivedere i criteri per l’esenzione dell’Imu dovuta per i terreni agricoli in zone montane, collinari e svantaggiate.
In particolare, Coldiretti regionale auspica che si dia seguito all’impegno sollecitato nella mozione firmata da oltre 50 parlamentari di maggioranza in cui, tra l’altro, si chiede di ampliare l’ambito delle esenzioni dando priorità ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola tenendo altresì conto di coloro i quali concedono in affitto a soggetti professionali in special modo tenendo in considerazione l’affitto nell’ambito familiare.
Nella nostra regione – sottolinea Coldiretti regionale – ci sono molti comuni soprattutto in Romagna, come Montecolombo, Montescudo, Gemmano, Montefiore, Mondaino, Saludecio, in provincia di Rimini, Roncofreddo in provincia di Forlì-Cesena, Caminata nel piacentino, che si trovano a pagare l’Imu perché sono stati passati dall’Istat dalla classificazione “montana” a “non montana”, con i municipi mediamente collocati sopra i 300 metri, quindi nella fascia di esenzione, e con terreni agricoli anche ad altitudini maggiori della sede municipale.
Sono situazioni – conclude Coldiretti Emilia Romagna – che richiedono un revisione tempestiva dei criteri di esenzione.
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