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FERRARA, 24 FEB. «In questa fase storica, è fondamentale tenere assieme le esigenze del mondo produttivo e la tutela inalienabile dei lavoratori. Per questi motivi, e per garantire a tutti la possibilità di lavorare in sicurezza, chiediamo che possano essere impiegati per le vaccinazioni anche i medici della medicina del lavoro e che venga implementato il numero delle dosi disponibili». Il messaggio recapitato in Assemblea legislativa dal consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, e dai colleghi del Carroccio Valentina Stragliati, Daniele Marchetti e Simone Pelloni è chiarissimo. Il gruppo leghista chiede di poter innestare una marcia diversa nella vaccinazione, «per consentire al sistema economico emiliano-romagnolo di poter ripartire in sicurezza». Inizialmente, la risoluzione presentata a prima firma da Stragliati, ed appoggiata anche dal consigliere ferrarese della Lega, Fabio Bergamini, sollecitava convenzioni con le associazioni di categoria e l’Ausl, «per poter consentire alle aziende che lo vorranno di poter usufruire, nelle proprie sedi, dei medici del lavoro per poter così garantire la copertura vaccinale anti-Covid ai propri dipendenti – dice Bergamini –. E permettere, quindi, una più veloce ripartenza di cui la nostra economia ha urgentemente bisogno». L’accordo che si è trovato in aula, con la maggioranza, ha permesso di poter stilare un emendamento votato all’unanimità, il quale prevede un impegno da parte della Giunta regionale per sostenere la vaccinazione dei lavoratori mediante la collaborazione dei “medici competenti”. Una sfumatura stilistica, che però non cambia il senso del provvedimento.

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