Immigrazione: Emmaus condanna l’Europa, criminale recidiva
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da: ufficio stampa Emmaus
Emmaus Italia, Emmaus Europa e Emmaus Internazionale esprimono di nuovo indignazione e collera dopo l’ultima tragedia al largo dell’isola di Lampedusa.
Esattamente un mese fa, tutti i rappresentanti di Emmaus Europa erano riuniti a Lampedusa per chiedere ai responsabili politici di porre fine a una situazione drammatica e vergognosa che dura da troppo tempo: la scomparsa ricorrente di centinaia di vite umane, di persone in carne e ossa che muoiono spesso senza identità e senza alternativa è per noi insopportabile. Il cimitero e il Museo delle Migrazioni di Lampedusa, luoghi simbolici di vite perdute, ci hanno fatto prendere coscienza dell’orrore di una morte silenziosa. Si tratta di bambini, donne e uomini, non di cifre. Una tragedia e un crimine si svolgono sotto gli occhi indifferenti di chi ha la responsabilità politica e morale di morti innocenti ma se ne lava le mani.
Come a Ceuta e Melilla, oppure sul fiume Evron e su tanti altri confini, Lampedusa si è trasformata in fortezza dove la morte dà appuntamento. «Vite a perdere» come ha detto con amarezza il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. All’origine di questi viaggi della speranza e della disperazione ci sono guerre e ingiustizie dimenticate, cause contro le quali niente di serio viene fatto.
Le lacrime di coccodrillo, le promesse di aiuto, i discorsi di sostegno e la compassione facile sono un’offesa alla memoria di chi è scomparso. E’ ora di agire immediatamente per porre fine alla morte programmata e per fare in modo che ognuno abbia la possibilità di vedere rispettati i propri diritti e la propria dignità umana.
Chiediamo con forza, insieme ad altre organizzazioni italiane ed europee, l’apertura urgente di corridoi umanitari e dichiariamo la nostra disponibilità a collaborare alla realizzazione di un piano d’azione che possa essere efficace.
Esigiamo un cambio di rotta radicale nella politica migratoria dell’Unione Europea. Le prossime scadenze europee (elezioni e semestre di presidenza italiana dell’UE) saranno, insieme alle agende dei diversi governi nazionali, momenti di verifica della volontà di cambiare per fermare lo stillicidio di morte innocenti di cui le istituzioni e la politica sono i principali responsabili.
Chiediamo all’opinione pubblica di prendere posizione senza ambiguità per la vita e di fare pressione con ogni mezzo per costringere le autorità politiche ad agire.
Il tempo della compassione e delle condoglianze formali è finito. E’ ora di venirne ai fatti, ad un’azione concreta, urgente ed efficace per il cambiamento e la giustizia!
Renzo Fior e Franco Monnicchi – Emmaus Italia
Julio De La Granja – Emmaus Europa
Jean Rousseau – Emmaus Internazionale

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani