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IMMAGINARIO
Vestirsi di cultura.
La foto di oggi…

Articolo pubblicato il 17 Gennaio 2015, Scritto da Giorgia Mazzotti

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Sull’arte di vestirsi e svestirsi è incentrato il lavoro artistico di Mustafa Sabbagh, fotografo che si forma nel mondo della moda e finisce per trasformare in opera d’arte la sua indagine sul corpo come mezzo di comunicazione culturale. Nato in Giordania da una famiglia italo-palestinese, dopo un’esperienza al fianco di Richard Avedon a Londra, ha scelto di vivere a Ferrara. Alle sue foto viene da pensare leggendo il titolo – “Vestirsi e svestirsi agli occhi di altre culture” – dell’incontro di oggi al liceo statale Carducci di Ferrara. Un argomento di cui parlerà Piero Stefani, ferrarese, teologo e docente di Filosofia della religione. Il tema evoca le donne coi burka di Sabbagh visti alla Mlb home gallery cittadina, i suoi nudi gridati, le figure avvolte in monumentali costumi neri. Conversazione sul significato che c’è dietro l’abito oggi al liceo Carducci a cura della sezione cittadina di Federazione italiana donne arti professioni affari-Fidapa.

OGGI – IMMAGINARIO EVENTI

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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“Lusso con burka” esposto da Mustafa Sabbagh alla Maria Livia Brunelli home gallery di Ferrara
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Mustafa Sabbagh, dittico
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Dalla moda all’arte le immagini di Mustafa Sabbagh (foto Artisanal Intelligence, Altaroma)
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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani